Dettagli
Sabato 27 Luglio 2024 - Direttore Responsabile Salvatore Calà
Dettagli
nasce il primo vino d'alta quota dei nebrodi ed è uno spumante
 
NASCE IL PRIMO VINO D'ALTA QUOTA DEI NEBRODI ED È UNO SPUMANTE
nasce il primo vino d'alta quota dei nebrodi ed è uno spumante
Acquista questo spazio
 
Acquista questo spazio
 
Pagina precedente Invia a un AMICO Stampa questa NOTIZIA
FONTE NOTIZIA: http://www.cronachedigusto.it
Gastronomia, NEBRODI (ME)

E’ nato il “Vino dei Nebrodi”. Anche lui, come evoca l’etimologia del nome, sembra un piccolo cerbiatto. Da come scalpita nei primi fermentini.

E il nome è già una premessa, e anche una promessa, di un seducente brand. Indica il luogo di nascita ma anche la sua residenza, le origini delle sue radici  e tutto quanto contiene il significato di un particolarissimo terroir, quello del Parco dei Nebrodi. Lo prende, il nome,  da una  piccola catena montuosa del  nordest della Sicilia fra le Madonie e i Peloritani con i quali costituisce l’Appennino siculo. Particolarissimo terroir perché i suoi vigneti stabiliscono il loro domicilio a 1250 metri sul livello del mare. E il mare che lo alita con suo Maestrale, e lo nutre, è il Tirreno che gli soffia dal nord a cui è  esposto, portandogli il dono delle sue miti brezze. Tutte caratteristiche ideali per un bianco dal destino già assegnato: diventerà uno spumante. Ed è “il figlio di un grande  amore”: così va definita l’idea o l’ embrione che lo ha generato. Un mix di caldo romanticismo e di fredda ricerca scientifica. Cha ha un nome e un cognome: Antonio Sparacio.

Sparacio è  un ricercatore dell’Istituto Regionale Vini e Olii di Sicilia. E la sua idea di sperimentare un vitigno, e un  vigneto, in alta quota gli è nata nel 2009 e subito messa in atto in quell’ambito di  un progetto di ricerca che rientra negli studi dei fenomeni del cambiamento climatico. “E  la Sicilia non sarà esclusa da questi interessi  ambientali – spiega il dottor Sparacio - e quindi quest’isola dovrà pensare sempre più ad un viticoltura di montagna, ma come la vive uno scalatore che passo dopo passo e lentamente guadagna cime e altitudini sempre più alte. E non per mera gloria ma per cercare sempre nuove caratteristiche.

Così  qualche anno fa, visitando Ucria nel cuore del Parco dei Nebrodi a quota 1250  abbiamo pensato che questo fosse un territorio idealissimo per la sperimentazione che rientrasse nell’ambito di questo segmento di ricerca. E che i vitigni a bacca bianca come  il Catarratto lucido e quello extra lucido fossero, assieme allo Chardonnay, i più aderenti all’idea di sperimentazione per basi-spumante. E infatti già alla seconda vendemmia abbiamo ritenuto il Catarratto idoneo ai primi test. E alla fine della prima fermentazione abbiamo scoperto l’attendibilità delle nostre intuizioni. Già dal prossimo mese gennaio, all’Irvos di Marsala, potremo stilare i primi risultati sulle caratteristiche  dei mosti e di come il territorio e l’altitudine li abbiano influenzati. Esperimenti le cui prime gratificazioni sono già incassate visti i parametri significativi che emergono dalle analisi. Con livelli di acidità e grado zuccherino, fondamentali per vinificare col metodo classico uno spumante, mai visti e caratteristiche aromatiche così marcate che anticipano il carattere di un vino dall’ampia complessità”.

Questo lavoro di sperimentazione, le cui indicazioni si arricchiranno ulteriormente nel 2013 col secondo test sullo Chardonnay è funzionale con le politiche di collaborazione e di sostegno tra l’Irvos e le aziende siciliane. E si è reso possibile anche grazie alla sensibilità di un imprenditore del posto, Antonio Borrello e titolare di un’azienda  “Zoo-agricola”  che ha messo a disposizione un paio dei suoi cento ettari di proprietà che adibisce  a pascolo,  frutteto e uliveto. Produce in biologico decine di prodotti bioalimentari oltre ai derivati delle lavorazione della carni dei suini dei Nebrodi. Per lui, comunque,  e l’idea di arricchire il suo paniere con uno  “Spumante dei Nebrodi” gli ha già acceso la fantasia al pari del giustificatissimo  orgoglio.

“Questi risultati – ci tiene a concludere Antonio Sparacio -  saranno tempestivamente notificati alle aziende siciliane che producono spumante e ci attendiamo da loro  un ritorno scientifico riscuotibile dalle loro interpretazioni, dal confronto delle nostre esperienze con le loro, e dal come tutto questo scambio culturale, sull’esempio del Grillo di Mozia e  lo Zibibbo di Linosa, potrà interagire con il futuro della ricerca enologica siciliana”.

Stefano Gurrera

Quadrifoglionews Sponsor
QUICK LINK
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Dettagli sponsor
Zoom IMMAGINE
Dettagli sponsor
Zoom IMMAGINE
Dettagli sponsor
 
Quadrifoglionews Meteo Sicilia
METEO LIVE
Meteo Sicilia
Quadrifoglionews
RICERCA NOTIZIE
Cerca notizie nell'archivio news per Paese o Titolo
 
Quadrifoglionews
NEWSLETTER
Se vuoi ricevere le nostre news, inserisci quì la tua EMAIL
 
News
NOTIZIE + LETTE
 
News
ARCHIVIO NEWS
 
 
 
IL Quadrifoglio News Online - Quotidiano D'informazione e Annunci
Copyright © 2004 - 2024 * Tutti i diritti riservati