la palestra delle elementari, del centro, dedicata all'agente agostino

Il polizziotto ucciso a Palermo nel 1989 - Omaggio al padre che non si è mai rassegnato al silenzio *

La giunta comunale del centro nebroideo su proposta del sindaco Alessandro Pruiti, ha deliberato di intitolare la palestra adiacente le scuole elementari del centro ad Antonino Agostino e Ida Castelluccio. L’iniziativa dell’amministrazione umbertina nasce nell’ambito delle iniziative volte alla diffusione, mantenimento e rispetto della legalità ed al fine di vivificare la memoria, per delle persone che sono state vittime della mafia.

L’iniziativa, come si legge nella proposta di deliberazione, scaturisce dalla necessità di trasmettere un messaggio di legalità alla comunità ed in particolare alla scolaresca che annualmente frequenta tale istituto, tenuto conto anche che il defunto Agostino era figlio di questo paese in quanto il padre Vincenzo, figura leggendaria dell'antimafia, è nato a Castell’Umberto.

Antonio Agostino, nato a Palermo il 29 marzo 1961 ed è morto sempre nel capoluogo siciliano il 5 agosto del 1989; entrato in polizia prima come militare ausiliario e poi come effettivo. Quale agente di polizia di stato è stato onorato con la medaglia d’oro al valore civile. Ai funerali tenutesi il 10 agosto 1989 erano presenti i giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. In quell’occasione il giudice Falcone, (come si legge nella pubblicazione Gli alunni del Circolo Sperone ndc), disse al suo amico commissario “io a quel ragazzo gli devo la vita”.

Ancora oggi i mandanti e gli esecutori dell’omicidio di Agostino e della moglie sono ignoti. Una storia siciliana drammatica, come tante, in questa Sicilia. con lui fu assassinata la moglie Ida, di appena 19 anni che attendeva una bambina. Sono stati uccisi con una raffica di proiettili a Villagrazia di Carini, in provincia di Palerno.

I loro assassini non sono mai stati scoperti. I due ragazzi erano sposati da pochi mesi. Dal ritorno dal loro viaggio di nozze avevano deciso di andare a trovare il padre di Antonino, ma sulla soglia della casa dei futuri nonni avevano l’appuntamento con la morte. Del giovane poliziotto, tante cose si sono dette e scritte compreso quella che era una sorta di "007". Una ipotesi sostenuta anche grazie alle dichiarazioni del mafioso Giovanni Brusca che, durante un processo, aveva dichiarato alla Corte che il poliziotto era stato ucciso per vendetta: aveva arrestato un picciotto.

Ed ancora un’altra ipotesi: la morte di Antonino è collegabile alla misteriosa sparizione di un altro poliziotto, Emanuele Piazza, agente del Sisde, svanito nel nulla nel 1990. Il corpo non è stato mai ritrovato. Secondo la procura, i due casi erano riconducibili in qualche modo ai rapporti tra le cosche mafiose e i servizi segreti. Per questo motivo i magistrati hanno chiesto, lo scorso gennaio, al direttore dell’Intelligence di Roma, di conoscere i nomi degli agenti segreti operativi a Palermo.

Ma fino ad oggi non è successo nulla. Anche la famiglia di Agostino da anni chiede giustizia e il padre Vincenzo, dal giorno dell’omicidio del figlio, della nuora e della sua nipotina mai nata, per protesta non si taglia più la barba.

Salvatore Calà