I festeggiamenti in onore a San Vincenzo Ferreri Santo Patrono del paese , che si concluderanno  oggi al 28 Agosto, quest’anno si sono arricchiti di un evento veramente straordinario ed unico nella storia della devozione a questo Santo dell’Ordine dei Predicatori (Domenicani), nato a Valencia (Spagna) nel 1350 e morto a Vannes (Francia) nel 1419: l’originale della Lettera, scritta da San Vincenzo Ferreri a Jean de Pujnoix, suo Maestro dell’Ordine, da Ginevra, il 17 Dicembre del 1403, è stato mostrato al pubblico, in prima Ostensione mondiale, ieri alle ore 16,30, nella Chiesa Madre di questa cittadina nebroidea, che adottò la devozione al Santo alcuni mesi dopo la sua Canonizzazione, avvenuta il 29 Giugno del 1455.

L’originale di questa Lettera, era stato portato in Sicilia dallo stesso Jean de Pujnoix (Giovanni de Podionucis), allorquando venne nominato Vescovo di Catania nel 1418 da Papa Martino V, primo papa dopo la fine dello Scisma d’Occidente, avvenuta con il Concilio d Costanza nel 1417. Questo originale è stato considerato perduto per lungo tempo, anche se ne esistevano delle copie, la più antica risalente al 1591.

Questa Lettera era rimasta a Catania fino al 1866, cioè fino alla soppressione dei conventi da parte del governo italiano. La Lettera era stata messa al sicuro dai Domenicani insieme a due altre lettere, una di Santa Caterina da Siena e l’altra di San Francesco di Paola, poi portata ad Acireale nel Convento Domenicano San Rocco – ora da alcuni anni chiuso – , primo convento della restaurazione Domenicana in Sicilia. La Lettera, conservata in un Reliquario d’argento, dopo alcuni anni di ricerca, come ci spiega Tullio Scurria, è stata da noi ritrovata negli archivi del Convento dei Domenicani di Catania, grazie a ricordi di Padri Domenicani che vissero nel Convento di Acireale, in modo particolare, Fr. Giovanni Calcara, e grazie a Fr Francesco Damigella, l’attuale Priore del Convento S. Domenico di Catania.

La Lettera è arrivata a noi in uno stato di conservazione non perfetta, il motivo, secondo gli storici, sta nel fatto che, a differenza da quella di Santa Caterina da Siena, morta nel 1380, ancora integra, questa Lettera, mancando in Sicilia reliquie di San Vincenzo Ferreri, per lungo tempo servì da reliquia che veniva portata ai malati e da questi fatta toccare per ottenere la guarigione.

L’Ostens

ione della Lettera  avvenuta ieri, è stata possibile, grazie alla speciale autorizzazione di Fr. Francesco La Vecchia, Padre Priore della Provincia Domenicana San Tommaso D’Acquino, in quanto, subito dopo l’Ostensione della Lettera, verrà tenuto un Convegno Studi La Devozione a San Vincenzo Ferreri in Sicilia tra Storia, Memoria ed Identità locale, organizzato dall’Associazione Castanese Per la Storia Patria con il patrocinio Comune di Castell’Umberto e dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali ed Identità Siciliana e con la partecipazione, fra altri, del Prof. Dr Fr Alfonso Esponera Cerdán O.P., emerito studioso su San Vincenzo Ferreri, Presidente del Centro de Estudios sobre San Vicente Ferrer di Valencia, moderatore Mons Gaetano Zito, Presidente dell’Associazione Archivistica Ecclesiastica, Roma.