Forse perché proprio di venerdì morì Gesù, fin dall’alba dei tempi il quinto giorno della settimana è considerato in tutto il mondo, o quasi, un giorno nefasto. Se poi al giorno di Venere si aggiungono due numeri a caso, tipo 13 o 17, ecco che partono anche gli scongiuri. Eppure non è così in Sicilia. Infatti il popolo siciliano sembra avere una sorta di predilezione per il primo giorno delle weekend, soprattutto per inati di venerdì in Sicilia, verso i quali, per via di antiche credenze popolari, si nutre una profonda ammirazione.
Le antiche credenze popolari sui nati di venerdì in Sicilia
Anticamente, infatti, si pensava che i bambini nati di venerdì in Sicilia fossero in qualche modo privilegiati: nascere nel giorno nefasto per eccellenza era considerato segno di forza, valenza, scaltrezza e furbizia. Inoltre, sempre secondo alcune credenze della tradizione, la persona nata di venerdì era dotata di una smoderata potenza che gli permetteva di saper maneggiare serpenti velenosi di qualsiasi natura, e di saper affrontare i lunatici, meglio conosciuti come licantropi, gli uomini che nelle notti di luna piena acquistavano gli istinti tipici del lupo, pur mantenendo una forma umana.
I “venerini”, così vengono chiamati i nati di venerdì in Sicilia, oltre alle spiccate caratteristiche personali posseggono anche una serie di “doni” soprannaturali: pare, infatti, che essi siano in grado di vedere le cose occulte e profetizzare l’avvenire. Gli spiriti maligni non hanno alcun effetto su di loro, non posso in alcun modo essere stregati da nessuno, e il malocchio su di essi non funziona. Inoltre, pare che i nati di venerdì potrebbero tranquillamente vivere in una casa infestata da spiriti, senza venir minimamente disturbati dalla loro presenza.
I siciliani e il venerdì
Il legame con il venerdì per il popolo dell’Isola non si limita soltanto a coloro che sono nati in questo giorno. In passato le donne di Trapani avevano l’abitudine di conservare le uova fatte dalle loro galline nel giorno del Venerdì Santo, mentre le donne di Palermo ogni venerdì si recavano alla chiesa delle Anime dei corpi decollati. E, dopo aver recitato il rosario, andavano ad origliare sopra una lapide per capire se il loro desiderio fosse sul punto di realizzarsi.