Brolo – Le problematiche inerenti la proroga dei precari nei comuni in dissesto. Questo l’argomento che ha fatto chiedere al primo cittadino di Brolo, Irene Ricciardello un’audizione urgente alla II^ Commissione Legislativa dell’ARS. Per il sindaco brolese, “non bastano nè le promesse nè i proclami che sanno di propaganda ma atti concreti, che permettano agli enti locali di operare, di avere le coperture finanziare certe e soprattutto che la Regione eroghi per tempo le somme necessarie, altrimenti c’è il rischio del caos amministrativo e finanziario”.
Il sindaco della cittadina tirrenica, che ha inviato oggi la richiesta di audizione, domani mattina alle 11.00, verrà ricevuta dall’onorevole Vincenzo Vinciullo, Presidente della II^ Commissione Legislativa all’ARS di Palermo, che dovrà convocare la commissione che presiede ai fini di ascoltare le rimostranze del primo cittadino. Irene Ricciardello, ci spiega che ha “chiesto anche la presenza in commissione dell’assessore regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, Luisa Lantieri, in merito alle problematiche inerenti la proroga dei precari nei comuni in dissesto, così come previsto dalle legge di stabilità di recente approvata dalla Camera dei Deputati. Il sindaco di Brolo rappresenterà alla Commissione le problematiche legate al mantenimento della forza-organica del Comune i 53 precari che da quest’anno sono a totale carico della Regione.
Negli anni passati dice la Ricciardello, una quota del loro stipendio spettava al comune, e con questa di fatto, anticipandone le somme necessarie, si erogavano gli emolumenti dovuti in attesa degli accreditamenti regionali. Ora non è più così. Se non si avranno le carte e le dovute disponibilità questa gente, e non solo a Brolo, non solo non potrà essere pagata, ma dovrà rimanere a casa, essere messa a riposto, parcheggiata”. Sia sotto il profilo umano che sociale ma anche sotto quello operativo – evidenzia il sindaco questa situazione è intollerabile.
Nella cittadina di Brolo molti uffici sono oramai gestiti da questi impiegati, ancora definiti precari, che hanno acquisito nel tempo professionalità e competenze, basti pensare l’ufficio di ragioneria, conclude la Ricciardello oggi è mandato avanti solo da impiegati precari e l’ufficio tecnico dove su 12 unità 10 sonno assimilabili a questa categoria. Abbiamo bisogno di certezze, per noi e per loro, ha concluso e spero che prima di Natale io possa potergliele fornire. Altrimenti non sarà un Natale di gioia per nessuno”.