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Martedì 22 Ottobre 2024 - Direttore Responsabile Salvatore Calà
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sabato 23 e domenica 24 la festa du muzzuni, la più antica d’italia!
 
SABATO 23 E DOMENICA 24 LA FESTA DU MUZZUNI, LA PIÙ ANTICA D’ITALIA!
sabato 23 e domenica 24 la festa du muzzuni, la più antica d’italia!
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FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Eventi, ALCARA LI FUSI (ME)

Il Paese di Alcara li Fusi , incastonato tra le Rocche del Crasto , sui monti Nebrodi , vanta antichissime origini e, con esse antiche tradizioni. Tra queste, la più rilevante è la festa del “ MUZZUNI” che il Comune , con sempre maggiori sforzi, promuove e sostiene  per mantenerne  vivo l‘interesse. Questa festa, la prima della stagione estiva, pone la provincia di Messina e la Regione siciliana all’attenzione di un pubblico di turisti e di studiosi sempre più numeroso  contribuendo, così, allo sviluppo turistico dell’intero comprensorio nebroideo.

La sera e per tutta la notte del 24 giugno di ogni anno, ad Alcara Li Fusi si svolge questa festa molto caratteristica e singolare che richiama migliaia di visitatori ,  e che è considerata dagli Antropologi la festa più antica d’Italia, retaggio di un antico rito pagano legato al mondo contadino.
Nello stesso giorno, la chiesa cattolica ha sovrapposto al rito del “Muzzuni”, i festeggiamenti dedicati a San Giovanni Battista.

Nel pomeriggio del 24 Giugno infatti, si celebrano i riti religiosi dedicati a San Giovanni: su un ferculo portato a spalla dai più giovani, sta ritto un simulacro scuro vestito di poveri abiti e, sopra un grande piatto dorato poggia la testa mozzata del Santo.
All’imbrunire, terminate le sacre funzioni, incomincia la fase preparatoria della festa del “Muzzuni” in cui le protagoniste sono esclusivamente le donne.

Gli angoli più caratteristici dei quartieri del paese vengono “preparati” per accogliere gli altarini sui quali verrà posizionato “U Muzzuni”: nella parte circostante ogni altarino, sulle pareti, sui balconi e sulla stessa superficie della strada, vengono stese le “Pizzare”, i tipici tappeti locali tessuti con l’antico telaio a pedale utilizzando ritagli di stoffa. Sulle “Pizzare” disposte intorno ed ai piedi dell’altarino vengono poggiati i piatti con i “laureddi” ( steli di grano fatti germogliare al buio), spighe ed umili oggetti del mondo contadino.

Terminata questa prima fase preparatoria, le donne rientrano in casa per preparare “U Muzzuni”. Esso è costituito da una brocca dal collo mozzo rivestita da un foulard di seta ed adornata con gli ori appartenenti alle famiglie del quartiere.

Dalla sommità della brocca fuoriescono steli di orzo e grano fatti germogliare al buio, lavanda, spighe di grano già maturato e garofani rossi.
Completato l’allestimento del “Muzzuni”, una giovanetta del quartiere che rappresenta le antiche sacerdotesse pagane, porta fuori “U Muzzuni” e lo colloca sull’altare precedentemente preparato.
Si entra così, nel vero e proprio clima della festa: ogni quartiere che ospita il “Muzzuni” viene animato con musiche e canti tradizionalmente dialettali.

In particolare, di fronte alla brocca del “Muzzuni”, si pongono i “Cantori”, contadini che intrecciano “CHIANOTE” e “RUGGERE”, canti polifonici che hanno come tema la vita contadina e soprattutto l’amore.
Spesso, infatti, sono duetti scherzosi uomo-donna, canti di corteggiamento e d’amore, a volte non corrisposto; anticamente, proprio davanti al “Muzzuni” si dichiaravano amori, s’intrecciavano fidanzamenti, ci si scambiava la promessa di matrimonio.
Ancora oggi dinanzi al “Muzzuni” si rinnova il “RITO DEL COMPARATICO”, mediante il quale si rafforzano vecchie amicizie e se ne intrecciano di nuove, con un vincolo che soltanto la morte potrà spezzare.

I due che vogliono suggellare l’amicizia si scambiano “A CUNFETTA” ( i confetti), quindi recitano una particolare filastrocca.
In onore della sacralità dell’ospite, in ogni quartiere dove viene esposto “U Muzzuni”, viene imbandita una tavola con vino, pane e companatico da offrire ai numerosi visitatori.




SIGNIFICATO E SIMBOLOGIA DELLA FESTA DEL MUZZUNI

La festa del “Muzzuni” di Alcara Li Fusi è una festa pagana nella quale si possono scorgere i tratti distintivi di riti risalenti alla civiltà ellenica: essa è, infatti, un rito propiziatorio alla fertilità della terra, un inno al rigoglio della natura, all’amore e alla giovinezza. La festa coincide con il Solstizio d’Estate: originariamente, infatti, veniva celebrata il 21 giugno; con l’avvento del Cristianesimo, venne spostata al 24 giugno, giorno dedicato a San Giovanni Battista, martire decapitato.
Da allora elementi pagani e cristiani si mescolano in questo rito che si ripete da secoli, senza soluzione di continuità.
Il termine “Muzzuni” fa riferimento, probabilmente, alla brocca priva del collo (“mozzata”), o al grano che viene falciato e raccolto in fascioni (“mazzuna”) e, dal punto di vista religioso, a San Giovanni decollato ( con la testa mozzata).
Nella nostra cittadina, questo rito propiziatorio è sopravvissuto fino ai giorni nostri evidenziando la sua vera origine tutta greca e profana.

Per comprendere il significato e la simbologia della festa del “Muzzuni”, si deve fare riferimento agli antichi popoli degli Stati Minori della Grecia ed alla stessa storia di Alcara. Si narra, infatti, che intorno al sec. VII°  A.C., dopo la caduta di Troia (1183 A.C.), i Greci superstiti abbandonarono la loro patria ed un gruppo di costoro, partiti insieme ad Enea, si separarono da lui e sbarcarono lungo le coste tirreniche della Sicilia, sotto il comando di Patron Turio, il quale ritrovando un luogo ameno ricco di sorgenti d’acqua, vi fondò un castello che da lui  prese il nome, fondando un primo nucleo abitativo, il borgo Turiano (di cui ancora oggi si può ammirare la torre che sovrasta il centro abitato), dal quale secondo la leggenda, ebbe origine Alcara.

Tali popoli erano legati a culti fondati sulla religione della natura e veneravano divinità agresti, essi continuarono a mantenere i costumi ed i culti della madrepatria anche nei territori colonizzati, “grecizzando” anche la nuova terra.

La festa del “Muzzuni” di Alcara è un rito propiziatorio dedicato alle divinità della natura. In particolare, sono oggetto del culto del “Muzzuni”: DEMETRA, KORE (o Persefone), AFRODITE, ADONE, DIONISO, divinità della terra, della vegetazione, della fertilità, dell’amore.
La brocca dal collo “mozzato” è un simbolo fallico, mentre l’oro con il quale essa viene addobbata, è simbolo di ricchezza, di abbondanza e di prosperità, quindi anche di buon auspicio per le ricchezze che dalla natura si volevano ottenere.

I germogli di cereali (laureddi) che fuoriescono dal collo della brocca, rappresentano quelli che un tempo erano i GIARDINI DI ADONE, allestiti durante le antiche “Adonie”, le feste ateniesi in onore di Adone, che era il Dio della vegetazione e della fertilità connesso al culto di Astarte, dea della fecondità; secondo la mitologia greca Adone, nato da un albero di mirra, venne raccolto da Afrodite ed affidato a Persefone: entrambe le dee si innamorarono del bellissimo dio e Zeus, padre degli dei, per risolvere la contesa stabilì che Adone stesse per sei mesi sulla terra e per sei mesi nel buio degli Inferi, sotto terra. Il dio era dunque vitale solo a Primavera ma moriva in Estate, per rinascere per intervento di Astante che riusciva a strapparlo agli Inferi.

I “Giardini di Adone”, in Atene, erano rappresentati da vasi di coccio in cui venivano seminate erbe che crescevano ed appassivano rapidamente  commemorando  la morte e la rinascita del dio.
Così anche nei “Laureddi” della festa del “Muzzuni” di Alcara, ritroviamo la personificazione del grano, in un rito che nella preparazione della terra, semina, falciatura, rappresenta il ciclo della stessa vita umana.

La festa del “Muzzuni” si svolge all’insegna della spensieratezza, della gioia, dell’amicizia, dell’allegria, ricordando le antiche feste Dionisiache in onore di Dioniso (“Bacco” per i Romani), il dio del vino, dell’ebbrezza e dell’euforia.

Poiché questa festa rappresenta uno dei cardini più importanti delle tradizioni etno-antropologiche del nostro paese, anche per l’edizione del 2012,  l’Amministrazione comunale  vuole sostenere e arricchire la manifestazione curando in particolar modo l’accoglienza dei visitatori anche attraverso le proposte di visite ed escursioni guidate alle bellezze naturali e architettoniche del paese e della zona.   
  
                                                                                       ( Relazione a cura dell’Ufficio Turistico comunale)


PROGRAMMA DELLA FESTA DEL MUZZUNI 2012

VENERDI’ 22 GIUGNO  “Aspettando il Muzzuni”

•    Ore 21 Villa G. Patroniti.     
“Red Wine Night” .Degustazione di vini e prodotti tipici dei Nebrodi .
Evento organizzato dal Roxy Bar e da Elisir Bar , con la partecipazione dell’azienda agricola Di Stefano e il Patrocinio del Comune . 

SABATO 23 GIUGNO  “Ambiente , suoni e sapori della tradizione popolare”

•    Ore 08:30 C.da Grazia . Escursione naturalistica sul  “Sentiero dei Grifoni” 
•    Ore 10:00 Visite guidate   Centro Storico, chiese , Museo d’Arte Sacra e  Tana delle Idee  a cura dell’Ufficio Accoglienza Turistica del Comune e del Parco dei Nebrodi ;
•    Ore 11:30  Borgo Stella . “I Sapori del Borgo” . Assaggi di prodotti tipici e preparazione della “Ricotta” a cura della “Nino Calcò Soc. Coop. Agricola”
•    Ore 18:00 Chiesa S.Andrea . Convegno  “Suoni e Voci della Tradizione popolare” a cura della Pro Loco Akaret.  Relatori : Prof. Mario Sarica, Maestro Massimo Laguardia , Arch. Nuccio Lo Castro. moderatore Prof. Michele Saccone .
•    Ore 19:30 Inaugurazione Mostra “Uno Scatto per Alcara”  a cura della Pro Loco Akaret . La mostra si concluderà il Lunedì 25 Giugno con la premiazione del 2° Concorso fotografico . 
•    Ore 21:00 Piazza Politi . Rassegna di Canti Popolari , con la partecipazione dei gruppi : Kàlamos Ensemble, Kalèatturnu, Antichi Suoni, e dal Quartetto Etnico (Laguardia, Guzzo, Mancuso, Viola) .

DOMENICA 24 GIUGNO  “ Tra Sacro e Profano”
 
•    Accoglienza e benvenuto ai visitatori presso gli Stands allestiti dal Comune
•    Ore 10:30 “Il Rito del Comparatico”  : Testimonianze a confronto con la partecipazione del         Prof. Giacomo Caltagirone e degli scrittori  Matteo Bompiedi  e Pippo Stazzone .
•    Ore 19:00 Santa Messa e  processione per le vie del Paese di San Giovanni Battista , con la partecipazione delle confraternite .
•    Ore 21:00 “Tra Sacro e Profano” : chiese e musei aperti a cura dell’Ufficio Turistico del comune .
•    Ore 21:00 Quartieri e vicoli del centro storico : rievocazioni storico-culturali:
-    Quartiere Motta : Antiche strade Medievali, muzzuni antico, attrezzi e gesti della vita contadina , a cura del Circolo culturale “Ghida”
-    Quartiere Cappuccini : La trebbiatura del grano  a cura dell’A.S.D. “Cavalieri del Calanna”
-    Villa G. Patroniti  : Cortometraggio sulla preparazione del Muzzuni, canto dei lavoratori nei campi , il rito del comparatico . A cura dell’Istituto Comprensivo “Donadei” .
       ●   Dalle ore 22:00 Allestimento spontaneo degli altarini dei “Muzzuni” nei quartieri del paese
-    Animazione con musiche canti tipici della festa e della tradizione popolare;
-    Degustazione dei prodotti connessi alla simbologia della Festa contadina ( pane, formaggio, vino) in collaborazione con l’Assessorato regionale dell’agricoltura- SOAT di S.Agata Militello.  
      

La Responsabile della 2° Area                                                            L’Assessore al  Turismo
   ( dott.ssa Anna Deliguori)                                                                     (dott. Fabio Zaiti)
 

Il Sindaco
(Dott. Nicola Vaneria)       
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