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Salvatore Calà
elezioni: l'intervista al candidato sindaco francesco mastrolembo
ELEZIONI: L'INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO FRANCESCO MASTROLEMBO
FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Politica, PIRAINO (ME)
In
vista delle prossime amministrative di primavera del 6 e 7 maggio 2012,
con ben quattro candidati alla carica di sindaco e l’opzione per il
quinto, abbiamo incontrato uno dei candidati, Francesco Mastrolembo,
nuovo della politica comunale, dato che ha solo una esperienza politica,
con una sua candidatura per consigliere della provincia Regionale di
Messina. Al candidato Mastrolembo abbiamo chiesto di fare un’analisi
sulla politica pirainese di questi anni e sul suo programma presentato
ai cittadini di Piraino.
Perche tanti candidati, forse il paese ha bisogno che ci siano tanti candidati, tutti affamati di politica?
Io non credo che il paese con quattromila abitanti abbia bisogno di tanti candidati.
Capiamo bene che addirittura si ipotizza che saremo in cinque, con 75
consiglieri e 15 assessori, vai a fare lo spacca famiglie vai a mettere
l’uno contro l’altro; il paese è in un momento di difficoltà e di certo
non ha bisogno di spaccare le famiglie. Ma c’è un pro di questa
situazione, che è la volontà di discutere di politica, la volontà di
confrontare opinioni differenti.
Purtroppo però abbiamo assistito ad una lotta per la candidatura a
sindaco che è basata più su personalismi che su programmi. Quindi, visto
questo andazzo abbiamo deciso di mettere avanti un programma che è
quello di cui stiamo facendo discutere la gente in paese, per strada,
nelle contrade, per capire se su questo programma è possibile aggregare
in qualche modo.
La tua candidatura rappresenta in
qualche modo, l’attuale minoranza, come si chiacchiera in giro, oppure
qualcosa di nuovo con uomini e idee diverse?
La vecchia minoranza e la vecchia maggioranza, hanno lavorato bene hanno
lavorato male non è questo che importa, diciamo che hanno lavorato in
uno scenario economico differente con delle idealità che si sono
stratificate negli ultimi trenta anni, e quindi non si può dare una
colpa per il tipo di lavoro. È vero che nella scorsa legislatura, siamo
apparsi ai molti una voce critica di chi amministrava, ma siamo stati
anche una voce critica di chi faceva opposizione.
Abbiamo dato il nostro contributo di idee perchè riteniamo che è lo
scenario che deve essere mutato. In una situazione di crisi economica
attuale ci sono due possibilità o ci fermiamo e ricominciamo non appena
finisce la crisi per fare le stesse cose che facevamo prima oppure
affiliamo le armi per potere avere uno spunto maggiore dopo la crisi.
Personalmente credo che la seconda soluzione sia quella da perseguire.
Un nome, uno slogan “Rimanere a
Piraino”, perché la scelta di questo nome e nello stesso tempo anche
quale sarebbero secondo te secondo voi, oltre al turismo, le attività
che potrebbero essere il traino per l’economia di questa comunità?
Negli ultimi trenta anni abbiamo puntato quasi esclusivamente su una
sola forma di economia che è il turismo, che è un sottoinsieme del
terziario e un sottoinsieme del commercio, quindi una parte minimale. Io
credo che le vere energie del comune di Piraino, a parte le bellezze
paesaggistiche , siano i cittadini di Piraino stesso. In questo momento
dovremmo investire su formazione, ricerca e sviluppo come si suol fare
nei periodi di crisi, per cominciare ad interessarci in futuro degli
altri settori economici quale l’agricoltura, l’industria leggera di
piccola trasformazione, al commercio, al terziario e alla fornitura di
servizi.
Differenziare in questo momento, non può fare altro che far crescere le
piccole nicchie di economia. Paradossalmente da noi il turismo ha creato
emigrazione, e nonostante molte persone vengano a Piraino (è sempre il
terzo comune della provincia di Messina come presenze turistiche) queste
sono presenze dei villaggi e creano economia solo per pochi. Non si è
avuto un forte ritorno con gli affitti degli immobili ed abbiamo
distrutto una frazione come Gliaca che è una colata di cemento. L’idea è
invece di creare le condizioni economiche in modo che i ragazzi tra i
14 e i 30 anni non debbano andare via da Piraino ma possono rimanere per
creare la loro piccola attività o poter lavorare nella attività del
coetaneo che magari ha avuto possibilità di avere dei capitali iniziali e
quindi spingere altre forme di economia.
Siamo consapevoli comunque che trasformare radicalmente lo scenario
economico da un giorno all’altro non è percorribile. Consideriamo che il
75% della nostra economia è basata sull’edilizia, e lasciare persone
disoccupate da un giorno all’altro non è possibile. Però è anche vero
che queste forze si possono mettere a disposizione della nuova economia
per ristrutturare, ad esempio, il centro storico e creare delle nuove
attività, una nostra idea per poter continuare a fare lavorare e
sviluppare l’edilizia. Abbiamo in mente di creare molte nuove attività
in cinque anni, creare un centro servizi, sostenere una zona
industriale-artigianale in cui farle partire, e la vecchia forma di
economia può dare una mano a quella nuova.
Avete stilato un programma che è
stato affidato a Francesco Mastrolembo, con il compito di portarlo
avanti, con degli obbiettivi e dei risultati che dovrebbero essere
illustrati, se sarete eletti, fra cinque anni. Facciamo un’ipotesi, se
nel corso delle trattative che per forza di cosa si concluderanno il
prossimo 2 aprile, data ultima per la presentazione dei candidati e
delle liste, si verificasse che nel vostro gruppo entrassero altre
persone e si chiederebbe a te di fare un passo indietro cosa
succederebbe?
È realistico che nel giro del prossimo mese, molte situazioni politiche,
molte alleanze pregresse finiranno, e molte nuove saranno in vita. Noi
non stiamo portando avanti la candidatura di Francesco Mastrolembo, in
quanto persona, ma portiamo avanti la candidatura di un programma ed io
sono al servizio di questo programma. È chiaro che, visto che la nostra
esperienza nasce proprio per superare i personalismi, nel momento in cui
si dice che è opportuno che Francesco Mastrolembo faccia un passo
indietro si farà, a condizione però che il programma venga portato
avanti.
Noi in questi giorni abbiamo creato un nostro blog
(http://rimanereapiraino.wordpress.com), dove elenchiamo le nostre
pillole di programma. Il problema della politica pirainese degli ultimi
anni è che si è mossa senza un’idea, non ha avuto una forte
direzionalità. La vecchia amministrazione, ad esempio, aveva cinque
componenti al suo interno ed ogni componente tirava da un lato e
dall’altro. Se ci si mette d’accordo sull’idealità e quindi si fa un
patto di programma e non di persona, il passo indietro è garantito. Non
siamo qui per una poltrona nè per il lustro della carica. Bisogna
mettere nero su bianco e stabilire in maniera seria come realizzare
queste cose.