"Fino alle 24 di domenica 29 gennaio gli impianti
di distribuzione di carburanti possono esercitare la propria attività
anche 24 ore al giorno, in deroga alle disposizioni previste". Lo
dispone il decreto assessoriale firmato in data odierna dall'assessore
regionale alle Attivita' produttive, Marco Venturi. "Dopo l'emergenza -
spiega Venturi - adesso occorre garantire il servizio sia ai cittadini,
sia alle imprese che fin troppo hanno pagato in termini economici a
causa dello sciopero che ha comportato il blocco del traffico dei giorni
scorsi".
Il decreto e' stato emesso anche per agevolare al massimo il
rifornimento dei distributori di carburante in Sicilia: "molti impianti
sono letteralmente rimasti a secco - aggiunge Venturi - e gli
approvvigionamenti stanno lentamente tornando alla normalità. Con questo
provvedimento l'amministrazione intende andare incontro, per quanto
possibile, alle esigenze di tutte le categorie produttive, distributori
inclusi, e dei cittadini, concedendo la deroga sia sui giorni di
chiusura sia ai normali turni di servizio". Intanto, l’Autorità garante
della concorrenza e del mercato ha deciso di inviare una dettagliata
richiesta di informazioni a 11 compagnie petrolifere per verificare
l'andamento dei prezzi dei carburanti in Sicilia. La decisione
dell'Antitrust, intervenuta a seguito di un esposto presentato dal
governo Lombardo, mira a verificare eventuali anomalie e per accertare
l'esistenza di eventuali pratiche concordate tra le imprese che portano
la Sicilia a essere la Regione con i costi del carburante più alti
d'Italia.
"Si tratta - affermano il presidente della Regione, Raffaele
Lombardo e l'assessore per l'Economia, Gaetano Armao, dopo la
comunicazione dell'Antitrust - di un'iniziativa seria e concreta che il
Governo regionale ha preso per intervenire subito in un settore tanto
delicato quanto decisivo per l'economia siciliana". "A seguito di questo
intervento - si legge nella nota dell'Autorità - le compagnie dovranno
fornire, in breve tempo, agli uffici dell'Antitrust dettagliate
informazioni sui prezzi consigliati agli impianti siciliani e alle
regioni del Sud, su quelli medi nazionali della rete stradale e
autostradale. Le compagnie dovranno fornire, inoltre, informazioni sulle
caratteristiche della rete di distribuzione dei carburanti in Sicilia,
nonché sul sistema logistico esistente e, in generale, sulle modalità di
approvvigionamento del prodotto utilizzate da ognuna di esse".
La
Sicilia concorre per oltre il 40% al raffinato nazionale, con un gettito
effettivo sulla raffinazione pari a circa 1,3 miliardi di euro annui,
senza che tutto ciò comporti un reale beneficio al bilancio della
Regione. Poiché in Sicilia operano 5 raffinerie (su un totale di 17 in
Italia), che hanno una capacità di trasformazione pari al 40,33% degli
oli combustibili prodotti nel Paese, e' ipotizzabile che si potrebbero
incassare solo per la quota prodotta in regione circa 9 miliardi di
euro.
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