Un pezzo di storia sportiva di Patti scompare di fatto dalla geografia del calcio regionale. Nei giorni scorsi si è concretizzato il trasferimento del titolo del Patti Calcio alla società Tre Esse Brolo Calcio. Le due società hanno trovato un’intesa sulla modalità di trasferimento del titolo societario da Patti a Brolo. Tutti i tesserati del Patti Calcio potranno svincolarsi liberamente.

I dirigenti del Patti, con in testa il presidente Settimo Accetta, rimarranno “formalmente” negli organi del direttivo societario della società Tre Esse Brolo. Si chiude, di fatto, un capitolo del calcio a Patti. Era il 1974 quando nasceva la Polisportiva Patti, poi negli anni ‘90, con l’ingresso di Pippo Musmeci, la società divenne Patti Calcio; dopo quasi 40 anni di onorata presenza nel calcio regionale si chiude mestamente il sipario. Una sconfitta per tutta la città di Patti, dirigenti in testa, giocatori, tifosi ed istituzioni.

Una scelta a “malincuore”! Ad affermarlo è lo stesso Settimo Accetta all’indomani della trattativa conclusa:”Sono molto amareggiato - afferma Accetta -, nel contempo ho la coscienza pulita, non mi rimprovero assolutamente nulla. Ho fatto tutto il possibile per tenere in vita la società, nonostante gli innumerevoli sacrifici compiuti negli ultimi anni tra tantissime difficoltà e, soprattutto, indifferenza.

Mentre negli anni passati - continua Settimo Accetta - l’amore per la mia città e per il calcio mi avevamo “imposto” a proseguire insieme ai pochi dirigenti al seguito, oggi non ci sono state più le minime condizioni per tentare di ricominciare. Comprendo come alcune scelte, come quelle della passata stagione, siano risultate errate, comprendo le accuse che mi vengono rivolte, come anche comprendo lo stato d’animo di ha voluto sempre criticare il nostro operato e talvolta offenderci gratuitamente; ora però è giunto il momento di dire basta! I miei appelli in questi ultimi due anni sono caduti nel vuoto con false promesse mai mantenute.

L’indifferenza ha vinto contro la passione di pochi come me che ancora credono in alcuni valori dello sport. Basta andare al campo sportivo, vedere le condizioni in cui si trova la struttura e capirete bene quanto importa il calcio e lo sport in genere in questa città. Tante le difficoltà da superare; la gestione e fruizione del “Gepy Faranda”, le promesse sul sostegno delle istituzioni locali non rispettate, la difficoltà e mancata disponibilità di collaborazione nel fare calcio insieme alle altre realtà calcistiche della città.

Io come calciatore - conclude Settimo Accetta - nel Patti Calcio ho dapprima vissuto la gioia di una storica promozione nel Cnd nel 1996, oggi mi ritrovo coinvolto nella scomparsa del Patti Calcio. Capite bene com’è il mio stato d’animo e non voglio aggiungere altro.

Dico soltanto grazie a chi in questi sei anni ha avuto la pazienza di collaborare insieme a me, a chi ci ha messo la faccia e gran parte delle nostre risorse economiche personali; all’amico fraterno Enzo Mita, Sebastiano Sidoti, Giovannino Bruschetta, Pippo Testa, ma soprattutto ai miei fratelli Nino, Maurizio e Turuzzu ed a tutti i giocatori che hanno legato il loro nome alla storia del Patti Calcio”.