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Salvatore Calà
luca parmitano: il coraggioso ragazzo che avrebbe fatto l’astronauta!
LUCA PARMITANO: IL CORAGGIOSO RAGAZZO CHE AVREBBE FATTO L’ASTRONAUTA!
FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Attualità, CATENANUOVA (EN)
Chi guardando il cielo non ha sognato. Non ha allungato la mano nel tentativo di mettersi nel palmo una stella. Non ha aguzzato lo sguardo per afferrare dal buio quella più luminosa, e confidarle quasi sussurrandolo un sogno. Quante notti di san Lorenzo passate col naso all'insù per affidarglielo unito alla speranza. Fantasticando si accendono i sogni. Così è stato per Luca Parmitano. E, se dalla Terra (in questi giorni, e da qui ad altri sei mesi) si dovesse avvistare qualcosa che nello spazio si sposta muovendosi in modo anomalo rispetto ad una comune stella non è un extraterrestre. Non temete: è la navicella di Luca Parmitano, mentre “cammina tra le stelle”, nella sua missione “Volare” che sta conducendo coi colleghi Fyodor Yurchikhin e Karen Niberg. L’astronauta ha le sue radici a Catenanuova (Enna). Il nonno materno era il comandante dei vigili urbani Salvatore Di Benedetto, la mamma Concetta per anni ha insegnato francese all’Istituto comprensivo
Enrico Fermi, così anche la zia Nunzia che ha insegnato italiano, è stata consigliere comunale, ed è cognata dell’attuale sindaco Aldo Biondi, lo zio è l’architetto Carmelo Di Benedetto, un’altra zia vive a Paternò, dove Luca è nato 36 anni fa. Tutti orgogliosissimi per la straordinaria missione a cui è stato chiamato Luca. “Porterò il gagliardetto di Catenanuova a fare una passeggiata nello spazio” ha detto ai genitori Ugo e Concetta, quando gli hanno chiesto cosa avrebbe portato con sé nello spazio. Coi genitori e con la moglie, Luca, si sente tutti i giorni. “Quando non è impegnato negli esperimenti ci chiama e ci rassicura sul suo stato di salute. Ci siamo sentiti proprio ieri sera (domenica sera, ndr.).
Grazie a mia nuora che sa bene come collegarsi anche tramite questi nuovi mezzi di comunicazione lo abbiamo visto in azione sulla navicella. Luca ha anche scherzato con le figlie, Sara e Maya, a cui ha fatto le boccacce dicendo che lì dove si trova è tutto bellissimo e che prova una grande gioia” dice la signora Concetta Di Benedetto rientrata ieri mattina a Catania, dove abita da alcuni anni, con un filo di voce per via di una leggera raucedine, esito degli sbalzi di temperatura tra il Kazakistan e la Sicilia. Insieme a lei è tornata anche la nuora, le nipotine e i consuoceri. “Questo è il mio sogno realizzato” ha ribadito Luca durante il collegamento telefonico di domenica con la famiglia. E nel descrivere la Terra da lassù, Luca, con gli occhi che gli brillavano ha detto: “Ci vorrebbe un poeta per descrivere bene la bellezza di questo Pianeta, da qui i tramonti sono uno spettacolo ancora più straordinario di come sono a vederli dalla terraferma e se vedeste le scintille dei vulcani e la bellezza dei colori dell’oceano vorreste che fosse un Pianeta dalla vita eterna.
Una cosa così bella non dovrebbe mai finire”. La zia Nunzia, che è anche la madrina di battesimo dell’astronauta ci tiene a descrivere l’aspetto interiore del nipote. “E’ una persona straordinaria che ha fatto straordinaria la nostra famiglia già speciale perché ci vogliamo bene e, come dice Luca, gli uomini dovrebbero vivere sempre in pace ed apprezzare la bellezza interiore del genere umano”. Per il momento, la zia Nunzia, fa la nonna a tempo pieno, ma coi nipoti Bea e Angelo segue passo passo via messaggi con la sorella le imprese del nipote.
Anche Bea, che ha appena 1 anno e mezzo, ci guarda e sorridendo dice: “E’ nello spazio”, riferendosi evidentemente all’astronauta. A Catenanuova, Luca, è cresciuto giocando anche in strada coi suoi cugini materni, che oggi non si stupiscono a vederlo nello spazio. “Lui è nato per questa missione – dice Bruno Passalacqua, suo compagno d’infanzia -.
Mi ricordo che da piccoli giocavamo insieme e lui spesso mi diceva che da grande avrebbe fatto l’astronauta. Non mi meraviglio che oggi abbia realizzato questo sogno perché da sempre è stato determinato ed ha avuto carattere, ma soprattutto di lui mi piace l’aspetto umano, mi piace come sia rimasto sempre legato a noi e a questo paese.
A volte quando si esercitava in volo e passava sui cieli dell’ennese, ci chiamava per telefono e ci avvertiva dicendoci che se avessimo visto qualcuno volare basso era lui che voleva darci il suo saluto”. Lo zio della mamma, Tano Passalacqua: “E’ stato sempre un ragazzo coraggioso perché per andare nello spazio ce ne vuole di coraggio. Grazie Luca!”.
Graziella Mignacca
Foto: Luca Parmitano col nonno Salvatore Di Benedetto e la cugina Maria