In
questi ultimi giorni, non molto distanti da promesse riguardo la
costruzione di un plesso nuovo per ubicare il Liceo Scientifico e
Linguistico, siamo venuti a conoscenza, attraverso articoli di giornale,
che vi è in corso una trattativa per trasferire la nostra scuola presso i locali dell'Agenzia delle Entrate (Contrada San Giovanni).
Tale
accordo sembrerebbe essere stato raggiunto e portato avanti dal sindaco
di Patti Mauro Aquino e dal presidente della provincia di Messina Nanni
Ricevuto, senza che studenti e corpo docenti (ovvero coloro che questa scuola la vivono) venissero presi in considerazione.
Questa mancata possibilità di avere un legittimo peso sulla decisione
da prendere per giungere ad una sistemazione dei locali della scuola,
dovrebbe già invalidare da sé tali provvedimenti, non coincidenti con le
promesse dei mesi passati, improvvisamente abbandonate, e tendenti ad
una soluzione palesemente inadeguata.
Il luogo designato con tanto
entusiasmo infatti non soddisfa le nostre esigenze, in quanto non
dispone di tutte le caratteristiche di cui un edificio scolastico
necessita: innanzitutto l’ubicazione della struttura è estremamente periferica,
il che comporta – per studenti e personale che non risiedono nel comune
di Patti, bensì nei paesi limitrofi - una notevole difficoltà nel
raggiungerla in tempo secondo i normali orari di svolgimento delle
lezioni, un cui adattamento risulterebbe essere un impensabile
stravolgimento. In più essa non possiede il numero di aule necessario ad
ospitare tutte le classi del Liceo Scientifico e Linguistico - e
risulta ovviamente inaccettabile un trasferimento parziale -, né sono
previsti spazi da adibire a palestra, luogo essenziale per lo
svolgimento delle attività fisiche, che dunque mancherebbe. Appare
evidente che tale sistemazione, che in alcun modo potrebbe ritenersi
definitiva o soddisfacente, non significherebbe nient’altro che un amaro
accontentarsi, un
tradimento delle promesse rinnovateci fino a poco tempo fa e un insulto
a tutti i sacrifici e gli sforzi compiuti sinora da noi studenti per
ottenere quel che ci spetta di diritto.
Noi non vogliamo una soluzione frettolosa e sbrigativa, poiché essa per
noi non sarebbe una soluzione, ma solo un veloce e facile modo di
archiviare la faccenda, che ci inchioderebbe ancora in un’altra
situazione inadeguata, in una struttura inadeguata, con mezzi
inadeguati; noi ESIGIAMO una soluzione dignitosa e piena che comprenda
tutto ciò cui aspiriamo di diritto e che possa risolvere in maniera
assolutamente definitiva questa ormai odiosa e polverosa questione. E
non è un'utopia: se la strada per la costruzione di un nuovo edificio è
risultata essere tutto d’un tratto impraticabile – o così è apparso
poiché non siamo stati aggiornati circa gli sviluppi – esiste un’alternativa che a nostro avviso può essere ritenuta più che soddisfacente, sulla quale avevamo già insistito ma inutilmente in passato: il trasferimento dei locali del Liceo Scientifico e Linguistico presso l’ex tribunale sito in P.zza Mario Sciacca. Trasferendo
i pochi uffici comunali che attualmente occupano l’edificio proprio
presso i locali dell’Agenzia dell’Entrate, ovviamente disponibili, la
struttura risulterebbe libera ad ospitarci.
Questa soluzione, degna del nome, è indubbiamente migliore rispetto a
quella che si sta discutendo in questi giorni, poiché innanzitutto la
scuola risulterebbe essere sita al centro del Paese, che tra l’altro ne
ricaverebbe beneficio, e poiché la struttura dà la possibilità di essere
soddisfacentemente adeguata a scuola - in maniera molto più semplice di
quanto non richiederebbero i locali dell’Agenzia dell’Entrate – e di
disporre del numero di aule necessario ad ospitare tutti gli studenti
che saranno coinvolti nel trasferimento.
Nondimeno importante infine
sarebbe la vicinanza con il liceo Classicocon cui formiamo un unico istituto.
Questa è per noi la soluzione, questo chiederemo e su questo
insisteremo. Non accetteremo rifiuti immotivati e categorici, né
risposte vaghe e inconcludenti che suoneranno come scuse, poiché non è
nostra intenzione rinunciare a quella che potrebbe essere la migliore
sistemazione per la nostra scuola.