Lunedì 2 Dicembre 2024 - Direttore Responsabile
Salvatore Calà
assolta la giunta di brolo - il fatto non costituisce reato
ASSOLTA LA GIUNTA DI BROLO - IL FATTO NON COSTITUISCE REATO
FONTE NOTIZIA: www.amnotizie.it
Cronaca, BROLO (ME)
Cinque assoluzioni nel rito abbreviato, tre proscioglimenti nel rito
ordinario. Si è conclusa in questo modo l’udienza al tribunale di Patti,
riguardante due delibere adottate nel 2010 dalla giunta comunale di
Brolo, guidata dal Sindaco Salvo Messina.
In questo esecutivo ricopriva
la carica di assessore anche l’attuale deputato regionale del Pd,
Giuseppe Laccoto. Le delibere si riferivano al rinnovo dei contratti di
lavoro a due dipendenti comunali; secondo l’accusa, l’atto
amministrativo prevedeva un rinnovo per tre mesi, quando, invece,
avrebbe dovuto prevedere da un anno a 5 anni. La violazione della
normativa fu evidenziata dalla Regione che segnalò la circostanza
all’amministrazione brolese. Da qui l’eventuale danno arrecato ai due
dipendenti e dall’esposto di uno di loro, scaturì l’inchiesta e
l’udienza preliminare.
Il pm, Rosa Raffa, aveva chiesto sei mesi di
reclusione per chi aveva scelto il rito abbreviato ed il rinvio a
giudizio per chi aveva optato per il giudizio ordinario. Il sindaco di
Brolo, Salvo Messina, l’ex assessore comunale, Giuseppe Laccoto, il
vicesindaco, Giuseppe Letizia e gli assessori, Nunziata Maria Faustino e
Vincenzo Di Luca Lutupitto, sono stati assolti con formula piena,
perchè il fatto non costituisce reato. L’assessore, Maria Ricciardello
ed il funzionario responsabile del procedimento, Giovanna Lucia
Princiotta, sono state prosciolte, perchè il fatto non costituisce
reato. Prosciolto anche il direttore generale, Carmela Caliò, perchè il
fatto non sussiste.
La difesa è riuscita a dimostrare come, nel caso in
oggetto, vi fosse la discrezionalità dell’amministrazione; in ogni caso,
la giunta, per il caso specifico dei due dipendenti, pur avendo già
rinnovato la loro posizione economica per un anno, trascorsi i tre mesi,
a seguito di una nuova valutazione, li riassorbì nella pianta organica
comunale. Hanno difeso gli avvocati, Luciano Spurio, Carmelo Peluso,
Nicola Massimo Marchese, Paolo Starvaggi, Francesco Pizzuto. I due
dipendenti comunali si erano costituiti parte civile con l’avv.
Salvatore Giannone.