Migliaia di visitatori all'infiorata di Noto. Fiori e geische omaggiano il giappone sulle strade del barocco siciliano
Sotto la luna o sotto il sole cocente di questa
“mezzaprimavera”, dal 17 al 19 maggio, certamente, migliaia di plurietnici
visitatori hanno lasciato gli occhi lì, spalancati lungo la scenografica via
Nicolaci, nella splendida Noto - città, a ragione, patrimonio dell’Umanità -,
trasformata da bianco selciato dil barocco siciliano a variopinti mosaici in
cui le tessere più spesse sono magnifici petali di rosa canina.
Può, mai,
l’uomo soddisfare la sua sete di fascino e cultura se dietro la storia di
un’infiorata si nasconde un oceano strapieno di una quantità inestimabile di
poesia pura?. Quella poesia che non si racconta, che non si può raccontare,
perché le stesse parole sminuirebbero la sua stessa bellezza. Al lettore
l’invito di verificare il tutto. Alla prossima però. Per quest’anno l’infiorata
di Noto si è chiusa domenica scorsa.
Ciò che abbiamo visto noi. Dal venerdì
alla domenica, giorno e notte, incessantemente, migliaia di turisti scorrono
lungo la via Nicolaci sbalorditi ed estasiati dallo spettacolo che,
improvvisamente, lasciando il Corso principale, si apre davanti ai loro occhi:
un coloratissimo tappeto di fiori, lungo 122 metri e largo 4, incastonato in
una cornice barocca di straordinaria bellezza, composta dalla facciata del
Palazzo dei Principi di Villadorata con i suoi balconi, simboli incontrastati
del barocco netino, da Palazzo Modica di san Giovanni e dalla facciata concava
della chiesa di Montevergini. L’infiorata di Noto in questi 33 anni si è
consolidata a tal punto da diventare una vera e propria manifestazione da
segnare in agenda tra gli appuntamenti a cui non rinunciare.
E’ l’omaggio al Giappone che sorprende e
ammalia: rappresenta una svolta del tutto innovativa nel modo di concepire
l’evento perché l’infiorata diventa così ponte virtuale per conoscere storia,
arte tradizioni di altri Paesi, ma dà l’opportunità ad altre etnie di conoscere
i nostri di usi, costumi, di bellezze. Geishe, Samurai, artisti e musicisti e
soprattutto infioratori nipponici e italiani catturano la nostra attenzione
nella loro rete di fiori.
110 quadri realizzati esclusivamente per Noto
nell’antica arte dell’Oshibana danno la misura della straordinarietà
dell’evento. Variopinte comitive si accalcano lungo il Corso principale da cui
si diramano viuzze lastricate di fantastiche mostre di pittura e di opere
d’arte, abbellite per l’occasione con violette del pensiero lungo cui ci si
perde nei vialetti colmi di romanticismo.