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Salvatore Calà
partorisce in coma e poi si risveglia: 'un miracolo di wojtyla'
PARTORISCE IN COMA E POI SI RISVEGLIA: 'UN MIRACOLO DI WOJTYLA'
FONTE NOTIZIA: http://www.paroladiugo.it da Repubblica
Eventi, CATANIA
Entra in coma, al settimo mese di gravidanza, per un aneurisma. I medici riescono a salvare il bambino e dopo il parto la donna si risveglia. Accade a Catania
e la storia, raccontata da Repubblica, è quella di Ivana Grasso.
“Abbiamo pregato per ore e ore, giorni e giorni, tutti i giorni…
pregavamo insieme – racconta la donna – lui su sedeva accanto a me, sul
letto, io sentivo la sua mano sulla mia fronte… è stato lui, Papa Wojtyla a salvarmi, lui ha salvato prima la mia bambina e poi me”.
Repubblica:
Ivana Grasso, parla abbracciata al marito, il volto
smagrito e provato da un viaggio che lei definisce di andata e ritorno
dall’aldilà. Sì, perché per tutti Ivana, un aneurisma arrivato
all’improvviso, meno di un mese fa era spacciata. Lei, al settimo mese
di gravidanza, in grembo la seconda figlia, è arrivata qui, nel reparto
di rianimazione dell’ospedale Garibaldi di Catania in coma profondo. Il
ricovero, gli sguardi smarriti dei medici di fronte ad un dilemma che è
una scommessa di vita o di morte. Salvare madre e figlia, forzando tempi
e natura, utilizzando tecniche che però non pregiudichino la salute del
feto.
Così, due giorni dopo il ricovero della madre, mentre lei è attaccata
a tubi e macchine dei box della rianimazione, viene fatta nascere
Rebecca Maria. E mentre la piccola, che pesa poco più di un chilo,
continua a crescere dentro una incubatrice, sulla mamma ora il professor
Sergio Pintadi, può giocare la sua nuova «scommessa ». La svolta arriva
in un paio di settimane, Ivana esce dal coma. E, lentamente, si
riprende. E lei che racconta ancora, ieri, mentre nella stanza del
primario, che ha appena firmato le dimissioni della paziente, tutti
piangono.
“Ho parlato incessantemente con papa Giovanni Paolo II. Appena mi
sono addormentata – racconta – lui si è seduto accanto a me e mi ha
chiesto di pregare la Madonna. Ogni giorno mi abbracciava… poi mi ha
detto ora devo andare, non smettere mai di pregare”.