Marcatori: 23’ Orioles, 54’ Koaudio, 74’ Mincica, 90’ Aut. Ricca.
Orlandina: Pandolfo, Koaudio, Zingales, Frassica, Privitera (78’ Di Napoli), Cucchiara, Bilello, Orioles, Dama (53’ Craccò), Mincica (75’ Pecorella), Crinò. All. Raffaele.
Aci S.Antonio: Tasinato, Sardo (72’ Leonardi), Cucè, Cordova, Raneri, Ricca, Santanna (43’ Amico), Bonnici (79’ Stoppa), Costa, Caponcello, Mirabella. All. Caramel. Arbitro: Pennino di Palermo.
Note: spettatori circa 600, tra cui una trentina da Aci S.Antonio.
Una grande Orlandina fa poker contro l’Aci S.Antonio e conquista strameritatamente dopo dieci anni, ancora una volta la seri D. Un successo e dei festeggiamenti che erano nell’aria, ma nessuno, per scaramanzia ha fatto vedere fino ad un certo punto della gara, quando all’improvviso, compreso il presidentissimo Massimo Romagnoli, tutti a togliersi giacconi, maglioni e camicie e sotto ritrovarsi la maglietta bianca con la scritta
“OrlanDina”, sul petto, e successivamente bagnarla fradicia, negli spogliatoi, con fiumi di spumante.
Solo questo, per il momento, perché per i festeggiamenti con i tifosi il tutto è rimandato al prossimo 21 aprile quando sul sintetico del Ciccino Micale arriverà la Nuova Igea. L’Orlandina, parte a spron battuto e subito si rende pericolosa con Mincica al 6’ che calcia a rete ma l’estremo difensore opsite para. Poi è la volta di Crinò all’8’, che viene fermato in uscita dalla parata di corpo dell’ex Tasinato. Ma al terzo serio tentativo la capolista, di mister Raffaele, colpisce con un lancio dalle retrovie di Privitera che pesca in profondità il solito Crinò che sembra perdere l’attimo buono ma poi, aggirato il dirimpettaio, fa partire un cross dosato a centro area dove irrompe Orioles che di sinistro fulmina Tasinato, con la tifoseria che va in delirio sugli spalti.
Galvanizzati dal vantaggio i padroni di casa, minacciano la porta avversaria un minuto più tardi sull’incursione dalla destra di Zingales sul cui cross di destro il portiere ospite respinge di pugno, ed al 26’ quando una bordata mancina di Dama dai 30 metri sorvola non di molto la traversa. Stesso esito al 37’ quando è Orioles a provarci dalla medesima distanza con la sfera che sfiora la traversa. Al 39’ l’Orlandina va vicinissima al raddoppio con una bella iniziativa sulla destra dello sgusciante “peperino” Mincica con assist al centro per l’accorrente Privitera che prima trova la respinta in uscita di Tasinato e poi di sinistro il grande salvataggio sulla linea di Raneri che salva un gol fatto.
Al 41’ Koaudio esce dalla sua metà campo è lancia per Dama che si libera del suo controllore e di sinistro fa viaggiare sulla corsia ancora Mincica sul cui cross la difesa spazza. La ripresa si apre con un’altra palla gol nitida costruita dall’Orlandina e con il solito Mincica che tutto solo davanti a Tasinato si fa respingere il tiro. Ma la rete che blinda partita e serie D è rimandata solo di qualche minuto quando Privitera pennella una punizione dalla trequarti sinistra per Koaudio che, lasciato troppo solo nel cuore dell’area etnea, non ha difficoltà di testa a mirare e trovare l’angolino basso alla destra dell’incolpevole Tasinato.
Poi tutti con le orecchie ad ascoltare le notizie che arrivano da Modica, dove il pareggio, se rimane fino al 90’ consegna con due giornate di anticipo la conquista della serie D. Gli ospiti, che erano arrivati al Micale con sogni di Play – off, approfittano del rilassamento orlandino ed al 62’ si fanno pericolosi con Costa che si presenta solo davanti a Pandolfo, con quest’ultimo che respinge di piede e mantiene l’imbattibilità della sua porta, che sale a 697’ minuti senza gol subiti.
Nella mischia viene mandato Enzo Craccò, al posto di Dama, che vivacizza il finale sfiorando l’incrocio con un bel diagonale e servendo a Mincica l’assist del 3-0 che il fantasista firma in diagonale di sinistro. In chiusura nel tentativo di anticipare Koaudio Ricca firma l’autopoker.
Poi, tutti fermi per un paio di minuti, per sentire prima il finale di partita da Modica che fa diventare il Micale una grande tripudio di allegria, di abbracci di applausi e di scene particolari come quelle più classiche, ripetute quasi sempre dai giocatori, cioè festeggiare buttando in aria, gli autori dell’impresa calcistica conquistata, in questo caso è toccato all’allenatore Peppe Raffale ed al presidentissimo “onorevole” Massino Romagnoli.
Salvatore Calà