I
militari della Stazione Carabinieri di Mirto
hanno denunciato a piede libero 5 individui, tutti di età compresa tra i 21 ed
i 40 anni, ritenuti responsabili, a vario titolo, di furto aggravato in concorso e simulazione
di reato.
In
particolare, le indagini dei Carabinieri erano scattate nel pomeriggio di
lunedì u.s., quando un giovane di Mirto (ME) aveva denunciato presso la locale
Stazione Carabinieri di aver subito una rapina a mano armata mentre si trovava all’interno
della canonica della Chiesa madre di quel centro.
Nella
circostanza, il giovane aveva chiamato subito l’utenza di Pronto Intervento 112
chiedendo l’intervento dei militari dell’Arma in quanto, poco prima, 4 individui,
dopo averlo minacciato con una pistola, lo avrebbero rapinato della somma di 1.000,00 euro circa, che erano custoditi
all’interno dell’ufficio del parroco, indi lo avrebbero chiuso all’interno di
un bagno, dandosi poi alla fuga.
Ma
ai Carabinieri, la versione dei fatti rappresentata dal giovane è parsa
alquanto inverosimile, in quanto, molte circostanze raccontate dal giovane non
avevano trovato riscontro nel corso della ricostruzione dei fatti eseguita dai
Carabinieri.
I
militari dell’Arma, infatti, dal momento della richiesta di intervento al
numero 112, avevano immediatamente intrapreso le ricerche dei malfattori,
risalendo all’autovettura con cui i presunti rapinatori erano giunti a Mirto
(ME). Inoltre, grazie alle testimonianze raccolte ed alle immagini acquisite da
alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in paese, i Carabinieri erano
risaliti al luogo di provenienza dell’auto, ovvero, Randazzo (CT). Ma le
ricerche del veicolo avviate dai militari dell’Arma avevano consentito il suo rintraccio
solo il giorno successivo a quello della rapina, in quanto, nell’immediatezza, i
malfattori avevano fatto perdere le loro tracce.
Al
termine degli accertamenti, essendo emersi a carico dei 5 prevenuti importanti
elementi di responsabilità penali, i Carabinieri hanno denunciato il giovane di
Mirto per simulazione di reato e
calunnia, mentre per gli altri quattro correi, uno dei quali originario
della provincia di Catania, è scattata una denuncia in stato di libertà per furto aggravato in concorso.