Una visita dovuta quella che questa mattina le associazioni
“Impastato” e ACIB (Associazioni Commercianti e Imprenditori Brolesi) hanno
compiuto a Sortino, nel siracusano, per portare la solidarietà al prof. Mauro
Magnano. Quest’ultimo, vittima di un attentato intimidatorio che ha visto in
fiamme la sua abitazione, ha incontrato nella mattinata del 15 febbraio 2013, i
vertici nazionali delle associazioni antiracket e socioculturali che si sono
riversate in strada, assieme alla società civile, per mostrare il sostegno ad
un uomo che, mettendo da parte i piagnistei, vive la disgrazia in maniera
serena; consapevole che la società sta cambiando.
A rappresentare le due associazioni messinesi i rispettivi
presidenti Carmelo Ioppolo e Sonny Foschino che non hanno voluto mancare
all’appuntamento.
Presenti alla manifestazione il Presidente Onorario della
FAI Tano Grasso, esponente principale e fondatore dell’ACIO (stamattina
rappresentata da Sarino Damiano e Enzo Mammana); Pippo Scandurra, presidente
della FAI; Mario Caniglia, ai vertici dell’associazione Antiracket di Scordia;
Renzo Caponnetti, presidente dell’associazione di Gela; i vertici del
coordinamento Antiracket siracusano, catanese, messinese e palermitano.
Una mattinata all’insegna della gioia; di volti che non
cercano vanagloria anche solo per un momento. Ed è con questo spirito che il
professore Magnano, già coordinatore regionale della FAI, e docente di lettere,
ha accolto le centinaia di anime che, sorridenti, lo hanno accompagnato in
marcia per tutta Sortino, dimostrando che la città vive.
Momenti di commozione, di gioia, di rinascita; una città che
ride in faccia ad un gesto compiuto da quella che è stata definita “una
delinquenza disorganizzata; la coda ancora in vita, seppur per poco, di una
lucertola già uccisa” come lo stesso Grasso ha affermato. Tanti gli interventi:
presente il sindaco Vincenzo Buccheri, il presidente della provincia di
Siracusa dott. Nicola Bono, assieme alle autorità civili e militari, hanno
fatto gli onori di casa.
Centinaia i giovani che, “marinando” la scuola per una
giusta causa, decidendo di non raggiungere, nella mattinata, i rispettivi licei
a Siracusa, hanno voluto presenziare attivamente, con la freschezza che
contraddistingue la gioventù; menzione speciale alla marcia allietante dalla
banda di flauti dolci della scuola che, per tutto il corteo, ha suonato allegre
composizioni; quasi a rimarcare il taglio gioioso del momento.
Magnano, con commozione costante e il sorriso sulle labbra,
ha preso la parola tra applausi scroscianti e urla di ammirazione; un uomo
molto amato in paese.
“A Sortino la mafia non esiste. A Sortino ci sono persone
perbene; ragazzi perbene, giovani perbene. L’atto nei miei riguardi è solo il
frutto di una manovalanza disorganizzata che, siccome non può più puntare al
singolo, cerca di colpire il movimento che indegnamente rappresento. Questo è
il mio paese. Io resterò qui, dove sono nato. Sono loro che devono andarsene.”
Una platea in delirio, sotto il sole intermittente di una
giornata rimembrante la primavera in arrivo, ha applaudito e urlato al proprio
concittadino che “vive come se nulla fosse accadute, con il sorriso con le
labbra; perché sento al mio fianco il calore dei veri amici. È chi non ha amici
a rattristarsi”.
L’atto è stato fermamente condannato da Tano Grasso che ha
rimarcato l’importanza dell’unione associando, al sorriso di Magnana, il suo
grande rispetto per i lavoro svolto dall’associazione antiracket di Sortino in
questi anni, dove la mafia, ormai, è un ricordo lontano. Sulla stessa linea di
pensiero Pippo Scandurra, che ha rimarcato la fondamentale attenzione delle
forze dell’ordine.
Presenti i presidenti delle associazioni del comprensorio al
gran completo: Messina, Milazzo, Barcellona, Patti, Brolo, Capo d’Orlando e
Sant’Agata, rappresentate dai rispettivi presidenti.
Foschino, della “Impastato”, ha così commentato la
mattinata: “Dove vi è la presenza di giovani, cittadinanza e istituzioni che
lottano per gli ideali di libertà e giustizia noi saremo sempre presenti.”
Ha proseguito: “Mi ha sorpreso l’atteggiamento del prof.
Magnana: un’umiltà non comune, un sorriso che insegna tutto; idee chiare di un
uomo che ha effettivamente subito un danno ingente e che non ha preteso NULLA
da nessuno; che ride in faccia a quella che lui definisce “non mafia”,
consapevole di avere accanto i suoi amici che stamani sono qui con lui, in
centinaia, per le strade della città che anche la sua forza di volontà, negli
anni, ha contribuito a rendere migliore. Linguaggi diversi da altri meno
costruttivi. Il resto è noia.”