“Non si può morire così – scrivono tanti giovani di Rocca su Facebook – Non si può morire per colpa di una lite assurda”. Ed imprevedibile ed inspiegabile è infatti questa tragedia, scaturita da contrasti per una ragazza contesa.
“Conosco i due ragazzi da quando erano piccoli, li ho visti
crescere e tante volte si sono rivolti a me per chiedermi aiuto. Per
questo motivo- ci racconta commossa il primo cittadino Bernadette Grasso- il
disagio oggi per me è incredibile. Mi porto dentro un’amarezza da
Sindaco, da mamma, da cittadina di Capri Leone, che è difficile
contenere ed esprimere.” “Sicuramente il mio primo pensiero va alla
mamma la cui vita del figlio è stata spezzata e allo stesso tempo,
all’altra famiglia anch’essa distrutta e ad un ragazzo che si è rovinato
la vita.”
“Rocca è una comunità sana. – vuole sottolineare il Sindaco-
E’ un episodio questo, che non si inserisce in un contesto di
criminalità; un episodio isolato, che non può e non deve incidere sul
giudizio positivo di una società”. “ Una società quella caprileonese,
che anche in questo momento di lutto, sta dimostrando un grande senso di
appartenenza al proprio territorio, solidarietà, sensibilità ed
amicizia”.
“Voglio rivolgere un invito ai ragazzi- continua la Grasso- Non
rovinatevi la vita! Godetevela, prendete quello che di buono vi dà!
Cogliete ogni attimo! La vita è bella per quello che è. Esprimete voi
stessi attraverso lo sport, l’arte, attraverso l’amicizia. Dedicate le
vostre energie al volontariato, state in mezzo alla gente, non
isolatevi.” “Anche attraverso varie associazioni cerchiamo sempre di
esservi vicini, parlate dei vostri problemi, ci sono persone che sanno
ascoltarvi e che vogliono comprendere i vostri disagi.”
“Non bevete, non drogatevi, queste strade non portano a nulla.
Costruite qualcosa di buono per voi e gli altri. Costruite le basi per
un futuro migliore”.
“E’ difficile trovare in questo momento altre parole. Una
violenza così, ci lascia purtroppo senza. Ma dobbiamo reagire.
Innanzitutto noi, rappresentanti delle istituzioni. Nei prossimi giorni,
ho intenzione di indire una riunione a stretto contatto con i ragazzi.
Ho sempre cercato di aiutarli, voglio ascoltarli, sentirli parlare
dei loro problemi, capire cosa possiamo dare loro, cosa desiderano, cosa
vogliono. “
“Prego- conclude- per il giovane Andrea, per la sua
famiglia sconvolta e prostrata dal dolore. Prego perché episodi di
questi non si verifichino più.”