Gioiosa Marea è attualmente parte di due consorzi di comuni:
il Tindari-Nebrodi e la Costa Saracena. La Legge Finanziaria del 2008 ha
limitato l’adesione ad un solo consorzio e, dunque, Gioiosa Marea è chiamata a
scegliere in quale dei due restare.
Il consorzio Tindari-Nebrodi è composto da 14 comuni e
gravita attorno a Patti; mentre il consorzio Costa Saracena è composto dai
comuni di Gioiosa Marea, Piraino, Sant’Angelo di Brolo, Brolo, Ficarra, Naso e
Capo D’Orlando, anche se l’adesione di Capo D’Orlando è stata assai ‘fredda’ e
la sua cooperazione scarsissima come anche quella di Naso che ha sempre
mostrato poco entusiasmo.
L’adesione ad un consorzio di comuni è finalizzato a creare
sinergie, sviluppo e progresso per tutte
le comunità interessate, per cui deve essere valutata sulla base di parametri
oggettivi ancorché coerenti con le finalità prefissate e non in base a fatti
contingenti, antipatie e/o simpatie, o, peggio, diventare merce di scambio
politico.
Per ragioni storiche, socioeconomiche, culturali e
topografiche, Gioiosa Marea ha sempre avuto una naturale vocazione verso Patti.
Da sempre, tra le due comunità vi sono stati rapporti strettissimi, divenuti
negli ultimi decenni quotidiani sia perché a Patti vi sono tutti i servizi di cui usufruiscono i
cittadini di Gioiosa (scuole, ospedale, tribunale), sia perché gran parte del
territorio gioiosano forma una sorta di unica conurbazione con Patti:
praticamente tutte la frazioni oltre Capo Calavà sono di fatto parte integrante
di un’unica realtà socioeconomica che ruota su Patti, con intenso e reciproco
interscambio. Quanto detto è già parametro di valutazione che di per se
potrebbe orientare la scelta vero il Tindari-Nebrodi.
Ma vi sono ulteriori elementi, con valenza ben più
consistente.
Nel territorio di Patti si trovano alcuni dei più importanti
siti archeologici e naturalistici della provincia di Messina, nonché tra i più
importanti della Sicilia, ovvero la Villa Romana e il complesso archeologico di
Tindari, con i rinomatissimi Ginnasio e Teatro greco, e l’area protetta dei
Laghetti di Marinello. È inoltre sede curiale e vi è il Santuario della Madonna
Nera del Tindari, uno dei luoghi più venerati del Sud Italia ove vi si recano
annualmente oltre un milione di visitatori.
Questo vuol dire che si può costruire una politica di
programmazione turistica con enormi ricadute positive per Gioiosa Marea. Patti,
infatti, non dispone di grosse strutture alberghiere; viceversa, Gioiosa Marea
ha un elevatissimo numero di posti letto. Vien da se che in una logica
consortile sarebbe agevole creare sinergie tra i flussi turistici che
interessano le realtà pattese col supporto delle strutture gioiosane, tenuto
anche conto che i predetti flussi turistici potrebbero interessare i cosiddetti
settori di nicchia - ovvero, turismo religioso e turismo culturale – che, se
opportunamente incentivate, potrebbero costituire considerevole valore
aggiunto.
Del consorzio fa parte anche il comune collinare di
Montagnareale, con il quale, a sua volta, vi è antichissima condivisione
socioeconomica e accentuata integrazione territoriale. Per estensione,
l’integrazione territoriale tra i tre comuni facenti parte dello stesso
consorzio potrebbe essere determinante per avviare finalmente un percorso di
valorizzazione del complesso medioevale di Gioiosa Guardia e del sito
archeologico che insiste alla sua base (la cui scomparsa nel IV secolo av. Cr.
coincide proprio con la nascita di Tindari, cui è prospiciente). Infatti, ai
piedi del Monte Guardia (Meliuso), si intreccia una rete di contrade, villaggi
e borghi che si snodano, oltre che nel Comune di Gioiosa Marea, anche nei
Comuni di Montagnareale (Laurello, Bonavita) e di Patti (Sorrentini); realtà
tutte accumunate dalle comuni radici con Gioiosa Guardia.
Si tratta di luoghi di bellezza straordinaria, di un tessuto
socio ambientale unico con una miriade di poderi e case sparse, la gran parte
con caratteristiche rurali originarie integre. Si potrebbe quindi studiare
l’idea di unificarle, di concerto con i comuni di Montagnareale e Patti, magari
sotto il logo “Contrade, Villaggi e Borghi della Guardia”. Quindi, con il
coinvolgimento di operatori economici, aziende turistiche (alcune già operanti
nelle zone interessate) organizzare iniziative di valorizzazione e promozione
dei territori sotto il marchio “Della Guardia”, che potrebbe diventare
consortile. Si pensi, ad esempio, alla creazione di un sistema di agriturismi
diffusi, alla promozione del mercato delle case vacanza, alla stesura di un
calendario di tutte le feste e le tradizioni della varie contrade, al recupero
sinergico delle tradizioni agricole ed artigianali, alla istituzioni di tour
guidati in quei luoghi ed a tante altre iniziative (su cui comunque non è
questa la sede per entrare nei dettagli).
Infine, una maggiore sinergia con la realtà pattese potrebbe
dare nuovi impulsi anche alla realizzazione dello svincolo autostradale.
Realizzata l’opera, recarsi a Patti sarebbe come percorrere una
circonvallazione. Le zone rivierasche di Patti sarebbero quasi conglomerate con
quelle di Gioiosa Marea; Tindari sarebbe raggiungibile più o meno nello stesso
tempo che occorrerebbe dal centro di Patti. In quest’ottica, Patti avrebbe
tutto l’interesse ad impegnarsi per la realizzazione dello svincolo, perché
avere 5.000 persone (più gli abitanti della sponda occidentale del Torrente
Zappardino) che possono raggiungere il suo territorio in 5 minuti comporta
sicuramente ricadute importanti anche sui servizi e sull’economia della città,
che altrimenti rischierebbero di orientarsi altrove, per cui sarebbe giocoforza
il coinvolgimento di società e istituzioni pattesi che potrebbero dare slancio
e forza a tutte le iniziative utili per realizzare l’opera. Dal canto suo,
Gioiosa sarebbe raggiungibile in pochi minuti da Patti, con ricadute positive
sulla sua economia.
In buona sostanza, ci sono numerose e obiettive ragioni
storiche, culturali, territoriali e socioeconomiche che inducono a ritenere che
la scelta naturale per Gioiosa sia
quella di aderire al consorzio Tindari-Nebrodi, in quanto, per le ragioni
esposte e per tantissime altre che si potrebbero elencare, è la sola che può
dare concrete possibilità di crescita, progresso sociale, culturale ed
economico innescando un rapporto di reciproco accrescimento con i comuni
consorziati, soprattutto con i contermini (Patti e Montagnareale).
Lo stesso ragionamento non può farsi per il consorzio Costa
Saracena. Difatti, tranne che per una parte del territorio del comune di
Piraino, si tratta di realtà storicamente e obiettivamente estranee e lontane
rispetto alla storia e soprattutto alle recenti dinamiche storiche e
socioeconomiche di Gioiosa Marea, ancor più perché il più delle volte hanno
drenato risorse al paese senza restituire nulla. E, a nostro avviso, le
difficoltà in cui si trova il paese, da diversi anni, scaturiscono proprio dal
fatto che da molto tempo i rapporti con l’area pattese si sono affievoliti e
non ne sono di concerto seguite politiche comuni; un loro rilancio non potrà
quindi che costituire un punto di svolta per portare crescita e benessere.
Abbiamo voluto rassegnare queste considerazioni, sforzandoci
di fare un’analisi obiettiva della situazione al fine di offrire ai cittadini
spunti di riflessione e dibattito e stimolare il confronto con gli
amministratori affinché la scelta venga fatta con la massima ponderazione
nell’esclusivo interesse del paese, al di fuori di ogni schema precostituito o
dettata da fatti contingenti estranei alle finalità consortili. Sarebbe infatti
auspicabile un ampio dibattito ed anche degli incontri pubblici per ascoltare
idee e suggerimenti del maggior numero possibile di cittadini, poiché si tratta di una scelta dalla quale
possono dipendere conseguenze importanti per la comunità. Riteniamo inoltre sia
opportuno precisare che il nostro ragionamento non è dettato da alcun
pregiudizio nei confronti dei comuni facenti parte della Costa Saracena. A
nostro avviso si tratta di fatti oggettivi che impediscono (ed hanno impedito)
a questo consorzio di funzionare. Anzi noi auspichiamo che i comuni che hanno
maggiori affinità con Gioiosa Marea (a cominciare da Sant’Angelo di Brolo e
Piraino) facciano la scelta di aderire anche loro al consorzio Tindari-Nebrodi
in quanto riteniamo che anche loro ne trarrebbero maggiori vantaggi rispetto
alla Costa Saracena che da quando esiste non ha prodotto grandi risultati.
Questo è un contributo aperto e a breve sarà avviata una
petizione on line, e sarà diffuso nel paese per consentire a chiunque lo
condivida di sottoscriverlo.
Vincenzo Amato
Alessio Forzano
Marcello Mollica