Il Dipartimento della Protezione Civile sta seguendo con attenzione l’evoluzione dei fenomeni registrati dalle reti dei Centri di Competenza – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Università di Firenze
– negli ultimi giorni sul vulcano Stromboli, tanto che in mattinata
sull’isola sono arrivati tecnici della protezione civile con il compito
di verificare, insieme proprio al personale dei Centri di Competenza
presenti sul territorio, lo stato di attività del vulcano.
Il 10 gennaio – dice una nota – il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento
ha emesso un avviso di criticità elevata, tuttora vigente, a seguito di
un trabocco lavico, di fenomeni di rotolamento di blocchi incandescenti
osservati lungo la Sciara del Fuoco, e di un progressivo aumento dell’attività vulcanica sui crateri sommitali.
Nella giornata di ieri, poi, è stato registrato un forte aumento del tremore vulcanico, a cui è seguita una spiccata deformazione del suolo nella parte sommitale del vulcano. Inoltre, una consistente emissione di cenere e vapori – che ha raggiunto diverse centinaia di metri di altezza -, in concomitanza con un aumento del flusso di lava, scorrendo lungo la Sciara del Fuoco ha innescato frane di materiale incoerente.
Si ricorda, inoltre, che il 31 dicembre 2012 è scaduto lo stato di emergenza che attribuiva al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, in veste di Commissario delegato del Governo, gli strumenti necessari per fronteggiare i danni causati dagli effetti indotti dai fenomeni vulcanici nell’isola di Stromboli.
Di conseguenza, le amministrazioni ordinariamente competenti sul territorio sono subentrate nella gestione di queste attività.
“Stromboli è in eruzione. Attenzione a possibili maremoti. – lo dice sul suo profilo Facebook l’ex capo della protezione civile Salvatore Cocina
– Dieci anni fa, il 30 gen 2002, l’eruzione produsse una frana con onde
di maremoto di metri a Piscità provocando danni e feriti. Le onde
colpirono le Eolie, Ustica, Milazzo dove una nave si sganciò dagli
ormeggi. Tutta la protezione civile regionale era già impegnata
nell’emergenza sismico-vulcanica Etna S. Venerina. A Stromboli andò
l’ingegnere Martella, capo drpc, e insieme con Bertolaso e il prefetto
Alecci furono costretti a passare il Capodanno sull’isola causa
condi-meteo avverse! Nei mesi seguenti abbiamo redatto col dipartimento
protezione civile i Piani Rischio Maremoti x tutti i comuni costieri del
messinese. Si dovrebbero riaggiornare e mettere in pratica con le
tempestive esercitazioni”.
i.m.