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per l'omicidio di 'beppe' alfano, vicini alla scoperta dei mandanti!?
 
PER L'OMICIDIO DI 'BEPPE' ALFANO, VICINI ALLA SCOPERTA DEI MANDANTI!?
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FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Attualità, BARCELLONA (ME)

“Si e' molto vicini alla scoperta dei mandanti dell'omicidio di Beppe Alfano, sembra siano personaggi molto importanti. Questo è quanto ha detto Fabio Repici, avvocato della famiglia Alfano al vertice per la commemorazione del cronista ucciso dalla mafia”. Barcellona diventerà il simbolo della lotta alla mafia e il terzo livello che ordinò l'omicidio, il 7 gennaio del 1993, del giornalista Beppe Alfano sarà presto arrestato. Questo quanto è emerso dal vertice internazionale antimafia organizzato dall'eurodeputato Sonia Alfano per commemorare il ventennale del barbaro omicidio del padre il giornalista Beppe Alfano.

I lavori, articolati su due giorni, sono iniziati lunedì al Palasport della città del Longano con “Workshop- “il contrasto alle mafie in Europa: esperienze a confronto” con il saluto del sindaco Maria Teresa Collica che ha lanciato un vero e proprio allarme criminalità e sono andati avanti con un convegno su “le tecniche investigative: un'analisi comparata a livello europeo e internazionale” cui hanno partecipato e il presidente della BKA tedesca Jorg Ziercke, il comandante generale dello SCICO Giuseppe Magliocco, guardia d iFinanza, Enrico Ferrari, della direzione investigativa antimafia; David Ellero, dell'EUROPOL, Unità 02 “serious and organised crime”, Gianni baldi direttore della Sezione “Drugs and criminal organisation”, Laurie A. Schilag, Drig Enforcement Administration e Melissa Thomas responsabile delegato Italia per l'FBI .

A seguire il convegno “la cooperazione giudiziaria europea e internazionale nel contrasto alle mafie” con Roberto Scarpinato, procuratore della Corte d'Appello di Caltanissetta, Giovanni Salvi procuratore capo della DIA di Catania, Nicola Gratteri procuratore aggiunto della DIA di Reggio Calabria e il procuratore capo di Trapani Marcello Viola. A concludere al giornata di lunedì Il convegno “Il ruolo del Giornalismo contro le mafie” con Leone Zingales componente della giunta dell'Unione cronisti italiani) Roberto Affinito (reporters sans frontieres) il figlio della giornalista Anna Politkovaskaja, la giornalista Russa uccisa da lregime sovietico, Ilya Politkosky, Loris Mazzetti capo struttura RAI3, lo scrittore Benny Calasanzio , maurizio Torrealta capo redattore di Rainews24 e Lorenzo Baldo giornalista antimafia 2000.

Martedì invece “Giornata della memoria è stata la volta sociale, politica e della cultura. Si è iniziato alle 9.30, con la tavola rotonda su “La mafia odia la cultura” con l'Assessore regionale all'Istruzione Nelli Scilabra, il sostituto procuratore di Agrigento Salvatore Wella, il giudice della Corte d'appello di Caltanissetta Giovanbattista Tona, ragazze vittime attentati di Brindi, Don Luigi Ciotta di Libera, Sonia Alfano L'europarlamentare Rita Borsellino, Roberto Saviano in videoconferenza i testimoni di giustizia Piera Aiello, Giuseppe carini e Ignazio Cutrò, il responsabile di Libera Sicilia Umberto Di Maggio. PIF regista e attore e l'attore Alessio Vassallo.

Dopo la messa di commemorazione ddi Alfano officiata da Don Ciotti al Duomo è stata intitolata una piazza alla memoria del giornalista così , dopo la messa dimora dell'albero della legalità piazza Trento è diventata Piazza Beppe Alfano. Conclusione con il convegno” nell'affollato Palacultura Cattafi “L'omicidio Alfano: venti anni per la verità” Oltre alal Alfano c'era Luca Tescaroli sostituto procuratore d iRoma, Salvatore Borsellino fratello di Paolo, l'avvocato della famiglia Alfano Fabio Repici, il senatore Beppe Lumia il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che è intervenuto in teleconferenza Il consigliere attore della regione Lombardia Giulio Cavalli, Giorgio Ciaccio deputato regionale. I lavori invece sono stati conclusi dal Presidente della Regione Rosario Crocetta.

La due giorni, ampia e completa è stata interessantissima: ecco alcuni stralci significativi: Sonia Alfano ha citato le intercettazioni che riguardavano la presenza di Nitto Santapaola nel barcellonese, già depositate all’interno delle indagini sull’omicidio di Beppe Alfano e riprese recentemente nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Domenico Affinito di Repoters sans frontières:Beppe Alfano è stato l’informazione libera, necessaria per una democrazia compiuta. Lorenzo Baldo di Antimafia Duemila ha tracciato una prima sintesi su come i media si sono occupati della trattativa Stato-mafia. Argomento che è stato ripreso in parte dal giornalista di Rainews24 Maurizio Torrealta che, rispondendo ad una sollecitazione di Sonia Alfano che ha ricordato i suoi incontri con Provenzano, ha ripercorso la vicenda del cosiddetto “protocollo farfalla”, una sorta di accordo segreto tra il dipartimento penitenziario e i servizi segreti per la gestione dei principali detenuti al 41bis, senza che rimanesse alcuna traccia nei registri carcerari la cui esistenza non è mai fino ad ora stata dimostrata.

Torrealta si è addentrato nei meandri di questo protocollo che vedrebbe la presenza di apparati dell’intelligence interagire in maniera disinvolta con detenuti al 41bis. Ilya Politkovsky: sembrerà assurdo, ma l’Italia e l’Europa non hanno dimenticato mia madre. Ci sono diverse città che le hanno dedicato delle strade. Ma non ce ne sono in Russia. Grazie per avermi aiutato a rinnovare il ricordo di mia madre, adesso spero solo di riuscire a trovare i mandanti del suo omicidio”. Benny Calasanzio, “Beppe Alfano è maestro di giornalismo abusivo, un uomo che svolgeva la professione di giornalista come una missione” una vittima innocente della trattativa” ha concluso, citando il fallito blitz per la cattura di Santapaola da parte di Sergio De Caprio e Giuseppe De Donno. Loris Mazzetti, storico collaboratore di Enzo Biagi: mancano telegiornali nonostante gli interventi eccezionali dei magistrati… Vorrei dire a Ilya Politkovsky che non è solo il suo paese ad essere sotto regime, anche qui ci si informa solo attraverso le tv…”

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Rendo omaggio alla memoria del giornalista Beppe Alfano - scrive - esempio per le nuove generazioni di coraggioso impegno professionale ed alto senso civico. E' necessario riaffermare l'impegno di tutti i soggetti istituzionali e di tutte le forze politiche e sociali contro la minaccia delle organizzazioni mafiose". Roberto Saviano: "Alfano stava facendo saltare i meccanismi: era necessario sacrificare un uomo, un 'visionario' convinto che a Barcellona Pozzo di Gotto, patria della mafia messinese, una mafia tonta, come si preferiva credere, si nascondesse addirittura il boss dei boss, Nitto Santapaola". "E dopo la morte come ha più volte denunciato Sonia Alfano, la solita, consueta, vergognosa diffamazione.

Ecco perché queste due giornate di commemorazione, di ricordo e di confronto sono fondamentali, necessarie".“Dopo la morte di mio fratello – ha spiegato Salvatore Borsellino – ho creduto che la Sicilia fosse cambiata per sempre. Ma quando mi sono accorto che quel fresco profumo di libertà era soltanto un’illusione, smisi di parlare, di sperare e di cercare la verità. C’erano depistaggi, c’era qualcosa che impediva di arrivare alla verità, un muro di gomma, una congiura del silenzio che gravava su quella strage. Il mio silenzio è durato 10 anni, poi ho ricominciato a parlare per la rabbia. E’ allora che ho conosciuto Sonia”. “All’inizio le nostre strade sembravano completamente diverse contro quella ‘Trattativa’ che ha portato mio fratello alla morte. Lui l’ha conosciuta, l’ha saputo.

Come pensate che abbia potuto reagire un magistrato come lui alla notizia che doveva fermare le sue indagini su Falcone perché lo Stato stava trattando con l’Antistato, con la mafia? E’ quanto di più assurdo si possa pensare. Per impedirgli di rivelare quella Trattativa all’opinione pubblica, ucciderlo ed eliminarlo in fretta era l’unica soluzione. La Trattativa doveva andare avanti. Oggi a Palermo finalmente si celebra il processo su quella Trattativa. E io mi auguro non venga fermato. Ma non nascondo la mia preoccupazione. Senza Ingroia ho paura che alla Procura di Palermo si facciano dei passi indietro, rispetto ai passi avanti che erano stati fatti. Per questo la mia strada e quella di Sonia si uniscono ancora e più forte che mai”.L'avvocato di famiglia Fabio Repici: ''Dalle carte di alcuni processi emergono novita' che collegano l'uccisione di Alfano con la latitanza nel Barcellonese dell'allora boss Nitto Santapaola.

E ci sarebbero novita' sui depistaggi che sarebbero stati praticati''. ''da elementi che sono emersi nel processo palermitano sulla trattativa Stato-mafia e da un appunto trovato nell'agenda del generale Mori il 27 febbraio '93, si e' scoperto che in quella data a Roma ci fu una riunione tra l'allora colonnello Mori, il dottor Di Maggio che era in servizio all'agenzia antidroga dell'Onu - e non aveva quindi alcuna competenza per occuparsi dell'omicidio Alfano -, esponenti del Ros di Messina e il pm Canali che seguiva le indagini sull'omicidio''.

''L'avvocato Cattafi recentemente arrestato - ha concluso Repici - era gia' al tempo il capo della mafia Barcellonese e l'omicidio e' stato portato a termine proprio da queste cosche nell'interesse di entita' strettamente collegate. Le novita' sull'occultamento del pm di un calibro 22 portano sempre a Cattafi''. A conclusione l'intervento del presidente della regione Rosario Crocetta che ha detto come la mafia si combatte facendo nomi e cognomi e “a Barcellona – dice il capo mafia è stato un ex alto esponente delle istituzioni locali che gestiva il comando in prima persona”. Bisogna bonificare il malaffare e ha anche parlato del mancato rinnovo delle concessioni agli autogril da 5 anni da parte degli funzionari preposti del consorzio autostrade, u n danno per la regione e di conseguenza per i cittadini di circa 250 milioni di euro. “Sull'argomento – ha detto presenterò un esposto alla procura antimafia competente”.

Due giorni di fuoco. Barcellona trema? Forse. Per finire una domanda a Crocetta- Presidente le premesse e i fatti per il cambiamento ci sono tutti. Questa sarà la volta buona per la svolta che la Sicilia aspetta da trent'anni? - Risposta:si. Alla svolta però dobbiamo partecipare tutti. Crocetta è attorniato dalla gente, una parola e un sorriso per tutti. Forse è veramente la volta buona e l'era dei gattopardi, in una terra dove tutto cambia per non cambiare nulla, forse è al capolinea.

Sonia Alfano punta l'indice: se in questa sala c'è qualcuno che deve riferire gli dico: presto nelle mani della giustizia per la morte di mio padre cadrà un personaggio importante, molto importante. E c'è da credere alla combattiva figlia del collega Beppe Alfano che ha organizzato un vertice internazionale antimafia nella Barcellona che all'epoca dichiarò, con tanto troppo ritardo il lutto cittadino” e che oggi, per la prima volta, ricorda, assieme alla nuova amministrazione, la morte di un giornalista che qualche giornale oso definire, per sminuirle la figura, ”oscuro”.
Enzo Caputo
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