Nei giorni scorsi è stato tagliato uno degli alberi centenari di piazza Cavour.
Senza scadere nel malinconico o nel sentimentale, di sicuro è andata
persa una parte del paesaggio e della storia del nostro paese.
Sfatando il luogo comune del gioiosano indolente si è scatenata una
querelle sulll’opportunità o meno del taglio. In merito, e spesso con
visioni diverse, si sono espressi in tanti, addetti ai lavori e non.
L’albero era vivo o era morto?
Bisognava innestare o tagliare ancora?
Era affetto da male incurabile o si poteva porre rimedio?
Il fungo era mortale o commestibile?
Lo ha deciso il dottore, l’infermiere o, peggio ancora, l’inserviente?
Ne abbiamo sentite e lette tante!
Le posizioni personali in qualche caso
si sono confuse con le posizioni politiche: chi a favore
dell’amministrazione in carica ha difeso a spada tratta l’intervento,
chi a sfavore ha proposto soluzioni alternative al taglio.
Si è espresso anche qualche consigliere e comunale di maggioranza, in
forma privata, dichiarando l’esistenza di un “documento risolutivo” a
dimostrazione della necessità di tagliare e rassicurando sulla
sostiituzione; ancora non si è visto nulla.
Esistono a sostegno di qualche tesi anche documenti probanti redatti da anonimi, ma poi perché anonimi?
In questo vociare è mancata però l’unica voce che era necessario sentire, quella ufficiale.
Nessun segnale dall’amministrazione, il sindaco, il vice-sindaco, gli assessori …. Nessun segnale …. tutto tace.
Non c’è nessun assedio da parte dei gioiossani, c’è solo la legittimità
di sapere perché è stato tagliato l’albero. La gente vuole sapere e
capire, non subire !
La presunzione di fare sempre il giusto è degli arroganti, non si addice alla democrazia ed alla partecipazione.
Non si ha nessun pregiudizio nell’atto in se e stesso del taglio dell’albero, ma sul “sapere o non sapere” su questo si !!!
Sono passate più di due settimane ed ancora l’amministrazione tace.
Sarebbe bastato poco, ossia, informare, dialogare e produrre
nell’immediatezza la relazione comprovante la necessità
dell’abbattimento dell’albero.
Se l’albero era ragionevolmente da tagliare sicuramente nessuno avrebbe obiettato.
Un’ultima considerazione; se veramente c’era la necessità del taglio era
opportuno procedere prontamente alla piantumazione sostitutiva.
Signor sindaco: comunicare, dialogare e fare.
Ad oggi nulla di tutto questo!
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