Alla Pinacoteca Comunale, la cerimonia d’inaugurazione della mostra dedicata alle opere del pittore Michele Spadaro, sabato 16 giugno – che si terrà fino all’8 luglio – ha visto Giacomo Miracola, delegato alla cultura e il sindaco Enzo Sindoni consapevoli di ospitare alcune tele di un artista che già dagli anni ’60 frequentava e partecipava a quella ”Vita e Paesaggio di Capo d’Orlando” di cui noi tutti andiamo sempre fieri.
I ringraziamenti e saluti del figlio dell’artista, l’architetto Glauco, hanno dato ai visitatori l’opportunità di apprendere notizie sull’uomo poliedrico Michele: pittore e scrittore, amico fraterno di Leonardo Sciascia e Vincenzo Consolo, era ufficiale sanitario, un medico che amava il giornalismo e la comunicazione. Un Medico che ha creato a Patti, con Maritta Noto, Ennio Mellina ed una schiera di Intellettuali un grande movimento culturale, negli anni ottanta, che roteava intorno a “Lo Stacco” una libreria-galleria d’arte che per certi versi precorreva i tempi.
Relatore della presentazione il Prof. Roberto Lo Presti che di lui ha detto “… convengo anch’io nella tesi d’intensa vigorìa e tenacia espressiva, segnata con intelligente e minuzioso ‘bisturi’ sulla lindissima tela,specchio dell’anima ben creativa ed aperta ad ogni prospettiva geometrica e cosmica. Un mondo appunto ricchissimo di vita e di passione, per nulla scalfito, da battaglie o guerre esterne e contagiose. Pannelli su pannelli, scene su scene aperte su pianure d’acqua e la luna dorme su di essa.
Solitudine imperante, non un essere vitale in movimento, salvo pochissimi casi, introspezione intensa, solenne, muta forse egocentrica… c’è l’hanimus di chi non vorrebbe essere disturbato da nessuno… tant’è il disordine e la frattura dei vetri del cosmo, sciatto, distratto, scollato e per ciò stesso, nella fattispecie: inanimato”.
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