Un altro anno all’istituto comprensivo di Brolo, un altro anno della nostra vita che inesorabilmente è andato via.
Un anno di paure, preoccupazioni, di sospensioni didattiche, di servizi mensa non erogati, di viaggi d’istruzione mancati.
Anche questo un anno con la mascherina, con il gel per le mani, senza il compagno di banco, con la didattica a distanza che inevitabilmente segnava i momenti in cui il virus minaccioso faceva la sua comparsa.
Eppure, nonostante tutto questo, noi del comprensivo di Brolo abbiamo fatto tanto, tantissimo se confrontato con altre realtà scolastiche o con lo stesso istituto negli anni passati.
E’ il vento delle avanguardie che soffiando ci ha fatto volare spingendoci avanti verso mete inimmaginabili.
E se la dotazione informatica continua a crescere senza sosta, con la realizzazione di altri due laboratori fissi e di due laboratori mobili, nell’istituto arriva finalmente la robotica e la realtà aumentata a partire dalla scuola dell’infanzia, con tutta l’attrezzatura necessaria per progettare e svolgere le unità di apprendimento.
Atelier questi sconosciuti, utopia, certo, ma oggi realtà, con le voliere che ospitano i pappagalli che i bambini della scuola dell’infanzia adorano e i biotopi di Via Trento, con il grande acquario che ospita addirittura una rana e il terrario con i draghi barbuti.
Una scuola che si rinnova e si reinventa, o riscopre vecchie buone pratiche come l’orto didattico, collegandosi questa volta in rete con le migliori scuole all’aperto nazionali, facendo scuola, protagonista in una ricerca educativa che entusiasma e appassiona.
Ma è stato anche l’anno della cultura umanistica, dal ritornato caro Sensini come libro di grammatica, alle numerose iniziative che hanno visto i nostri ragazzi riscoprire l’amore per la lettura, per i libri, per il pensiero filosofico e per la scrittura creativa.
Da Dacia Maraini a Alessio Romano, l’amore per la scrittura, per i romanzi, i racconti, le storie, per la poesia ormai ha invaso ogni angolo dell’istituto, dalla dirigenza alle prese con le sue prime pubblicazioni, ai ragazzi che hanno letto, scritto, sognato, pensato.
Eh, sì! Perché leggere porta a pensare, con la Filosofia, per la prima volta in una scuola del primo ciclo, con i ragazzi che non solo leggono, ma interagiscono in un dibattito profondo sul senso della vita, delle cose.
Cresce la cultura, a tutto beneficio del contesto territoriale, arricchendo una comunità che fino ad oggi non possiede neanche una libreria, a cui la scuola ha sopperito potenziando i servizi bibliotecari, da MLOL con la biblioteca digitale più grande d’Italia, alle rinnovate biblioteche d’istituto oggi sempre più ricche di volumi donati dagli editori ma anche da uomini e donne generose che si sono appassionate a quello che stavamo facendo, alla strada sulla quale ci siamo incamminati.
Attività su attività, abbiamo arricchito l’offerta formativa, con tantissimi corsi avviati e conclusi, sfido chiunque a fare meglio, una scuola attiva, viva, che ha saputo spaziare dalle attività laboratoriali artistico espressive, ai laboratori scientifici, alla robotica, allo studio del multimediale e del digitale, alla certificazione linguistica, al ciclismo, fino ai corsi di latino che il prossimo anno verranno estesi anche al greco.
E se la cultura cinese entra nel nostro istituto, la musica e il canto la fanno da padrone a partire dalla scuola dell’infanzia, con un’alfabetizzazione musicale senza pari che si estende oggi alla danza, massima espressione creativa e culturale del corpo, con i corsi di Hip Hop e gli investimenti in corso per trasformare la palestra di Via Libertà.
Una dirigenza che non si è fermata un istante, senza sosta, per dare il meglio ai nostri bambini, per farli sentire speciali, basta pensare allo studio della lingua inglese nella scuola dell’infanzia o alle tante iniziative in rete, per culminare con i laboratori realizzati nel programma ESERO con le agenzie spaziali europee e italiane.
E se il numero di reti a cui abbiamo aderito è cresciuto a dismisura, anche la formazione docenti assume altre dimensioni, con i laboratori avviati e conclusi con Ivana Summa, pubblicista, formatore di chiara fama, direttore della prestigiosa rivista Fare l’Insegnante.
Un percorso che ha visto i nostri docenti impauriti certo, ma per la prima volta protagonisti attivi del meglio della didattica della scuola italiana.
E mentre i compiti di realtà di sistema si avviano a diventare una metodologia didattica anche per le altre scuole, noi che li abbiamo inventati, sui quali abbiamo sperimentato, siamo sempre primi, con numerosi prodotti significativi realizzati, che ora cominciano a spaziare dal materiale anche all’immateriale.
E se l’innovazione arricchisce il tempo scuola, le ricadute sulla didattica tradizionale sono evidenti, con i successi nei campionati nazionali di matematica e con i livelli raggiunti nella certificazione della lingua inglese.
Le lezioni volgono al termine, suona la campana per l’ultima volta e parte il Piano Scuola Estate con numerose iniziative, progettate e finanziate, una scuola viva, una scuola grande, fatta di uomini e donne che non si sono mai fermati, lavorando nel silenzio e seguendo una dirigenza che guarda lontano, così lontano che all’inizio tutto sembrava utopia, mentre oggi è realtà.
Bruno Lorenzo Castrovinci