Le manifestazioni di protesta, contro le restrizioni contenute nel nuovo DPCM, hanno portato, in questi giorni, tanta gente a scendere in piazza nelle principali città italiane: Milano, Palermo, Roma, Torino, Catania, Trieste, Treviso, Cremona e Napoli. A Napoli e Torino le situazioni più critiche anche con violenti scontri e arresti.
“Non possiamo criminalizzare le persone perbene che hanno ritenuto di protestare in maniera pacifica – così Giuseppe Antoci Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi sfuggito ad un agguato mafioso a maggio 2016.
“Queste persone – continua Antoci – che tentano di dimostrare con la protesta le loro preoccupazioni e a volte la loro disperazione, non possono e non devono essere confuse con quei criminali che si infiltrano nelle manifestazioni o che, in alcuni casi, le organizzano per creare scontri e contrapposizioni tendenti a contrapporre allo Stato non una legittima e pacifica protesta ma letteralmente l’anti-Stato”.
“Bisogna stare molto attenti – ancora Antoci – a non fare il gioco delle mafie e della criminalità organizzata che vuole far apparire ai cittadini ed imprenditori preoccupati e disperati che la loro tutela non è lo Stato ma loro“.
“Loro pronti a finanziarli, loro pronti a supportarli con la liquidità di cui abbisognano ma anche loro pronti a strozzarli e a rubare il loro futuro – aggiunge Antoci.
“Alziamo l’attenzione e speriamo che arrivino subito le somme stanziate dal Governo, ciò servirà non solo a dare ossigeno alle aziende ma anche a tenere lontani gli avvoltoi. Non lasciamoli nelle loro mani facendo di tutti dei criminali – conclude Antoci.