Non è stato baciato dalla fortuna come alcuni dei musicisti suoi contemporanei, ma a loro non aveva niente da invidiare. La cittadina nebroidea di Piraino riscopre la figura di Mario Aspa intitolando a lui la scuola civica di musica.
Operista messinese attivo nell’Ottocento, soprattutto a Napoli, dove completò gli studi musicali, Mario Aspa ottenne fra l’altro dal celebre impresario Domenico Barbaja la carica di direttore dei teatri San Carlo e del Fondo. Tutti ruoli che non durarono per le idee liberali del musicista: tanto valse perché i Borbone lo destituissero, costringendolo a insegnare canto in una scuola di Messina per avere di che vivere.
Autore tra l’altro di una messa funebre in onore di Vittorio Emanuele II, Mario Aspa venne ricordato dalla sua città natale solo nel 1872, dopo la morte, con la rappresentazione del suo “Pietro di Calais”.
“Una pagina di musica siciliana tutta da riscoprire – dice il direttore della scuola, Giuseppe Cannizzaro – perché, sebbene ad oggi ancora poco conosciuto, Aspa rappresenta un’eccellenza musicale del suo tempo, di grande completezza compositiva, ma non abbastanza fortunato”.
Il progetto della scuola di Piraino, unica istituzione che rilascia titoli artistici riconosciuti tra Palermo e Messina, punta anche a riscoprire le tradizioni musicali popolari e quindi le proprie radici più autentiche. Il repertorio di Aspa, insieme a quelli di musicisti locali come Giovanni Maggio, Ernesto Coop, Antonio Laudamo, Giacomo Longo, Francesco Paolo Frontini ed Emanuele Krakamp, sarà inoltre oggetto di studio nell’ambito delle attività didattiche dell’istituto.
“La scuola è tra le punte di diamante del nostro progetto di sviluppo – afferma Carlo Amato, vicesindaco della cittadina – per questo l’intitolazione a un grande musicista messinese, amico tra l’altro di Bellini, Rossini, Donizetti e Mercadante, è un passo molto importante”.
L’amministrazione di Piraino punta però anche alla valorizzazione di beni e risorse culturali del territorio a tutto tondo: “La scuola civica di musica è un punto di riferimento per l’intero comprensorio dei Nebrodi – conclude Amato – ma noi miriamo a un progetto culturale di più ampio respiro da realizzare nei prossimi anni, che vada dalla valorizzazione del museo etnoantropologico all’apertura ai concerti della chiesa della Badia, recentemente riaperta al pubblico”.
A proporre l’intitolazione dell’istituto a Mario Aspa sono stati gli antropologi Dario Piombino-Mascali e Marcello Mollica.