Chi era Michelina De Cesare? Dopo la capitolazione di Civitella del Tronto, cominciò la Resistenza Meridionale. Soldati, contadini, borghesi e donne, organizzate in gruppi, insorsero contro gli invasori. Uno di questi capeggiato dall’ex sottufficiale Francesco Guerra e dalla sua bellissima donna, Michelina De Cesare, inferiori per numero, armi e viveri, tennero in scacco per sette lunghissimi anni i feroci e armatissimi bersaglieri.
Il 30 agosto 1868, la banda, tradita da una spia prezzolata, fu attaccata dall’intero 27° fanteria. Michilitta, seppur ferità sparò per ore prima di essere catturata. Dopo essere violentata fu sottoposta a feroci torture e morì nel silenzio “atroce” degli eroi. Fu portata, cadavere, nuda ed insanguinata nella piazza di Mignano, per terrorizzare la popolazione che, a quella vista, in massa si unì ai partigiani. Fui Michelina; Michelina di Cesare la Brigantessa.
Mi fu tolta l’identità e la vita, negata la verità, cancellato l’onore. Per otto anni lottai il piemontese, strinsi il fucile… per amore. Non mi uccise il nemico ma Giovanni, mio cugino, che mi tradì per trenta denari. Mi torturarono, dileggiarono, spogliarono… ma non tradii. Da morta mi esposero nuda nelle piazze. Non ebbi voce; di me parlò l’invasore. Noi non fummo… siamo i senza storia. Questo mio leggio vuoto vive nel ricordo.
Enzo Caputo