Leggiamo tanti post carichi di delusione e di indignazione e resto molto perplesso. Mi sa che l’errore alla base lo commette chi pensa che esistano simboli dell’antimafia, che un premio possa fare un giornalista e che dire parolacce in diretta possa rendere più coraggioso e libero chi le pronuncia. Mi pare una storia veramente miserabile quella che sta venendo fuori su Maniaci, così come è miserabile la violenza con la quale alcuni stanno trattando l’argomento, come se dovessero vendicarsi personalmente della sovraesposizione dedicata al “paladino”( chi è senza peccato scagli la prima pietra diceva qualcuno ).
Diciamo pure che questo signore è stato smascherato, ma cosa ci racconta questa vicenda che ormai già non sappiamo? Piuttosto dovremmo trarre le conclusioni, imparare la lezioni una buona volta.
A riguardo riporto una nota di AddioPizzo che condivido pienamenente soprattutto quando questi affermano:”La lotta alla mafia, facciamola noi, con il nostro agire quotidiano, con il nostro camminare con la schiena dritta, senza permettere che prenda il nome o il volto di qualcuno”. Dunque finiamola di idolarizzare un pò tutti e tutti: la nostra società non ha bisogno di idoli bensì di gente per bene, se vuole veramente cambiare.
La nota di AddioPizzo:
L’indagine a carico di Pino Maniaci anticipata da Repubblica è ufficiale.
Consapevoli che indagato non equivale a condannato e che Pino Maniaci non riveste ruoli pubblici, siamo altrettanto consapevoli che Pino Maniaci riveste però un ruolo ben più delicato: quello di simbolo.
Cogliamo, dunque, l’occasione -l’ennesima, purtroppo- per invitare tutti a non divinizzare e a non demonizzare nessuno.
La c.d. Antimafia, così come la mafia, vanno trattate con lucido ed impegnato distacco.
Distacco, per evitare delusioni e rassegnazione; lucidità ed impegno per evitare che la lotta alla mafia si fermi ai simboli.
La lotta alla mafia, facciamola noi, con il nostro agire quotidiano, con il nostro camminare con la schiena dritta, senza permettere che prenda il nome o il volto di qualcuno.
Tutto ciò premesso, ci auguriamo che Pino Maniaci possa spiegare, nelle più opportune sedi, il contenuto ed il tenore di quelle – davvero brutte – immagini ed intercettazioni rese note oggi dai media.
Lo invitiamo a chiarire il tutto, ed è il minimo che può fare per il rispetto che meritano i tanti giovani che hanno creduto in lui.
Lo invitiamo inoltre, se e quando la vicenda si concluderà positivamente, a riprendere in mano le redini di una battaglia di cui, evidentemente, ha dimenticato, o forse tradito, il senso più profondo.