“Si dice che al cimitero di Brolo non ci sono più posti. Si dice che al cimitero di Brolo quei pochi che ci sono, siano andati a persone non residenti. Si dice di furti che si registrano nell’ambito del camposanto brolese, recenti e misteriosi portati avanti da “chi rubando oggetti nei luoghi della memoria aggiungono dolore al dolore”. Si parla di necessaria custodia e sorveglianza”.
E’ un accozzaglia di notizie non veritiere, o che affondano la loro realtà in anni passati…. cosi comincia il suo comunicato, la sua puntualizzazione… il primo cittadino di Brolo, Irene Ricciardello, su presunte notizie scritte, che riguardano il cimitero comunale di Brolo.
Quest’Amministrazione, da quando è in carica, non ha MAI venduto, attraverso gli interventi dell’ufficio tecnico, che conferma quanto scrivo, a nessuno non residente in questo comune loculi o posti per tombe o inumazioni varie. ed aggiungo, continua il sindaco Ricciardello, quest’Amministrazione ha assistito a tumulazioni di non residenti in quanto c’era stato in passato chi aveva permesso che loculi e posti venissero venduti ai non residenti. E di questo non ci si può assumere la colpa, né si potevano revocare quegli atti”.
Quest’Amministrazione si sta attivando, sottolinea ancora il sindaco brolese, ed è storia amministrativa di pochi mesi fa, per far realizzare nuove cappelle atte ad ospitare nuovi loculi, nel pieno rispetto delle regole, delle priorità, del rispetto dei defunti. L’impegno della mia amministrazione con i suoi cittadini di tenere il cimitero pulito, decorso, vigilato, e lo fa quotidianamente e non solo in occasioni di festività o celebrazioni”
E andiamo alla favola dei furti… spiega la Ricciardello… “Il custode di quei luoghi ne sconosce l’esistenza, nessuno ha negli ultimi anni denunciato tale insulto alla memoria ai Carabinieri. Si è vero che furti si sono registrati, ma in altri tempi ed è per questo che oggi il cimitero di Brolo è custodito, salvaguardato, chiuso di notte”.
Nel finale del comunicato, il sindaco Irene Ricciardello, puntualizza che non si vuole né speculare, né replicare, né accusare chi ha scritto, ma semplicemente raccontare fatti veri.