Niente pasta a cena, allenamento e pasti piccoli e frequenti? E' la ricetta ideale per... non dimagrire. Il personal trainer Nick Mitchell ha sfatato i falsi miti sull'alimentazione e sull'esercizio fisico. Una ricerca riportata dal Daily Mail ha dimostrato che, sebbene la dieta media includa 600 calorie in meno di 30 anni fa, l'obesità, il diabete a altre malattie legate al peso sono in aumento. Il personal trainer svela una volta per tutte i 10 cliché sull'alimentazione che si sono dimostrati falsi.
1. Tutte le calorie sono uguali. Purché non si superi la quantità prefissata. Falso. Mangiare 300 calorie di fritti o 300 di cereali non è affatto la stessa cosa. Proteine, carboidrati e grassi sono assimilati in modi diversi. Una dieta ricca di zuccheri, ad esempio, può far guadagnare grasso corporeo.
2. Le calorie non sono importanti. Sembra contraddittorio ma non lo è. Molti pensano che, purché si mangi sano, non importi quante calorie si assumono. La frutta secca ad esempio fa bene, ma va mangiata con moderazione. Non si può ignorare la legge della termodinamica, quindi il numero di calorie ingerite conta eccome.
3. I grassi ingrassano. Questa leggenda metropolitana nasce dal fatto che i grassi contengono 9 calorie al grammo mentre proteine e carboidrati ne hanno solo 4. Ovviamente non bisogna eccedere, ma questo vale per ogni cosa. I grassi sono fondamentali nell'alimentazione e dovrebbero costituire circa il 20% dell'apporto calorico giornaliero.
4. I carboidrati sono il 'male'. Non sono solo i grassi ad essere demonizzati, ma anche i carboidrati. Gli amanti della pasta possono tirare un sospiro di sollievo. A far ingrassare non sono i carboidrati in sé, ma il fatto che sia più semplice mangiarne troppi. La quantità da ingerire ogni giorno varia da persona a persona in base alla velocità di assimilazione.
5. Niente carboidrati dopo le 18. Quante volte abbiamo sentito dire che la pasta a cena è un suicidio per la linea? Delle ricerche recenti hanno mostrato che chi mangia carboidrati la sera brucia più grassi di chi li mangia la mattina. Per chi ha problemi a dormire, inoltre, una cena a base di pizza può rivelarsi soporifera.
6. Non importa a che ora si mangia. Finché si mangiano le cose giuste nella quantità giusta non fa differenza il modo in cui si collocano durante la giornata. Anche questa affermazione si è rivelata falsa. Secondo la scienza, con una colazione a base di cereali si programma il corpo ad utilizzare gli zuccheri come 'carburante' per il resto del giorno. Se si mangiano grassi, saranno questi ad essere bruciati.
7. Pasti più frequenti accelerano il metabolismo. Un altro falso mito. Mangiare spesso migliora la sintesi delle proteine, regola la quantità di zucchero nel sangue e aumenta il senso di sazietà. E' sicuramente preferibile rispetto ai 3 pasti al giorno, ma non perché modifica il metabolismo.
8. La dieta dei liquidi. Forse la bufala più colossale. Si perdono chili in fretta, questo è vero. Ma è solo un'illusione. Non si sta bruciando grasso, ma massa magra. In altre parole, questo tipo di dieta fa perdere tono muscolare e inflaccidisce ulteriormente. Il peso poi si recupera altrettanto rapidamente. E perdendo muscoli, il metabolismo rallenta (qui sì che è intaccato). Il che renderà più difficile dimagrire in futuro.
9. Sessioni infinite di allenamento cardio. Ore e ore sul tapis roulant è l'unico modo per bruciare grassi? Assolutamente no, rivela l'esperto. Un allenamento cardio fa perdere tono muscolare, lasciandoci con un fisico debole. Meglio puntare su un programma specifico di perdita di grasso. Il cardio può essere inserito fra un esercizio e l'altro per bruciare ulteriori calorie.
10. Meno peso e più ripetizioni per un fisico tonico. Niente di più falso. Molte donne sono convinte che allenarsi con un peso maggiore le possa far diventare simili ai wrestler. Mentre aumentando le ripetizioni i muscoli si tonificano ma senza 'mettere su troppa massa'. Un aspetto tonico, spiega Mitchell, dipende dal rapporto tra massa muscolare e massa grassa. Per ottenerlo bisogna sollevare pesi maggiori con poco riposo tra una ripetizione e l'altra.