Un gruppo di scienziati italiani ha dimostrato che la crescita e lo sviluppo delle cellule leucemiche è causata dai macrofagi, che sono cellule presenti nel sistema immunitario che hanno come scopo quello di difendere l’organismo dalle infezioni.
Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Cell Reports, identifica, in particolare, una nuova terapia che mira a colpire proprio questa interazione cellulare. La scoperta è stata possibile grazie ai finanziamenti dell’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro.
Dunque una ricerca finanziata dall'Airc e dall’Ospedale San Raffaele di Milano da una nuova speranza per chi soffre di leucemia linfatica cronica, il tumore del sangue più diffuso nei Paesi occidentali. Gli scienziati si sono concentrati, in particolar modo, sull’analisi molecolare delle interazioni tra le cellule leucemiche e il micro-ambiente, nel tentativo di frenare la progressione graduale del tumore.
“Bloccare queste interazioni, bersagliate solo in parte dalle terapie convenzionali, rappresenta la chiave di volta per mettere a punto terapie completamente nuove ed efficaci contro l’evoluzione del tumore”, riferisce il prof. Federico Caligaris-Cappio, direttore scientifico di Airc. Si tratta di una malattia, questa, che colpisce ogni anno circa dieci persone su centomila, in special modo in età superiore ai 60 anni, ed è caratterizzata dal progressivo accumulo di linfociti di tipo B maligni nel midollo osseo, nel sangue e in numerosi altri organi.
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