Martedì 10 Dicembre 2024 - Direttore Responsabile
Salvatore Calà
ospedale piemonte nuova denuncia in procura
OSPEDALE PIEMONTE NUOVA DENUNCIA IN PROCURA
FONTE NOTIZIA: Gazzetta Del Sud
Attualità, MESSINA
Il futuro dell'ospedale Piemonte è ormai un caso giudiziario. Da un lato il direttore generale Vullo che si rivolge al Tar contro l’ordinanza del sindaco Accorinti che punta a salvare il Pronto soccorso dell'ospedale. Dall'altro Marcello Minasi, presidente del Comitato spontaneo “Salvare l’Ospedale Piemonte” che si reca in Procura con una nuova denuncia sotto braccio.
Il nuovo esposto è relativo all’art. 650 del Codice Penale, e riguarda le “contravvenzioni concernenti l’ordine pubblico e la tranquillità pubblica”. Il riferimento è all’Ordinanza del 5 ottobre scorso emanata dal Sindaco, Renato Accorinti, che di fatto ha bloccato lo smantellamento del Pronto Soccorso del Piemonte. Con quella ordinanza il primo cittadino aveva intimato al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Papardo-Piemonte di “astenersi dall'attuare la deliberazione del 16 settembre 2015, così mantenendo al Piemonte il pronto soccorso e, con esso, tutte le unità operative che fin ora hanno operato nel Presidio.
Il Comitato, presieduto da Minasi, nella nuova denuncia chiede che venga rispettata l'Ordinanza sindacale, anche nella parte in cui si intima il ripristino dei reparti già trasferiti al Papardo e strettamente connessi col Pronto Soccorso, ovvero Chirurgia, Cardiologia, Medicina e Ortopedia. Minasi inoltre, segnala due diversi casi, conseguenti alla mancanza degli opportuni reparti al Piemonte, con pazienti, anche con sospette gravi situazioni, dirottati a Taormina o allo Iomi di Ganzirri, per mancanza di posti negli altri ospedali cittadini.
Quest’ultima denuncia segue quella dello scorso 9 giugno, per il trasferimento dei quattro posti di Medicina, nella quale venivano ipotizzati i reati di Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità; Morte o lesioni come conseguenza di altro delitto e Abuso d’ufficio.