Un’indagine lunga e meticolosa quella dei carabinieri che sono riusciti a fare chiarezza su un episodio che destò clamore a Barcellona Pozzo di Gotto in occasione della festa patronale di San Sebastiano. La clamorosa protesta, violenta nei modi e nei toni, l’anno scorso, degli ambulanti, che mal digerirono la scelta dell’amministrazione Collica di modificare la tradizionale ubicazione delle bancarelle. Sette i soggetti ritenuti responsabili di violenza privata in concorso, aggravata dalla forza intimidatrice.
Colpito soprattutto un nucleo familiare, quello dei Maggio. Il padre Filippo, di 70 anni, e suo figlio Orazio di 43 sono stati ristretti ai domiciliari. Per i due fratelli più giovani, Domenico e Giuseppe Mariano è stato, invece, disposto il divieto di dimora nel comune di Barcellona così come per il 41enne Giovanni Crinò. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Salvatore Maggio e Franco Tindaro Triolo. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal GIp del tribunale locale Danilo Maffa.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Fabio Sozio, è stata illustrata dal nuovo comandante della compagnia di Barcellona, il capitano Fabio Valletta. Il nome dell’operazione, Oasi, prende spunto dall’omonimo parco dove, contemporaneamente alla festa, si stava svolgendo una fiera di antiquariato ed artigianato locale. Gli ambulanti chiesero agli solidarietà agli espositori, invitandoli a boicottare la festa, spegnendo le illuminazioni degli stand. Non ottenendo risposte, gli ambulanti, una quarantina, passarono alle vie di fatto, strappando i cavi e minacciando di far saltare tutto per aria. Molti degli espositori, per paura, rinunciarono alle vendite.
Non casuale il fatto che la conferenza stampa sia stata organizzata proprio alla vigilia della festa di San Sebastiano che cade martedì prossimo. La speranza è che quest’anno la celebrazione si svolga in un clima più cordiale e sereno.
|