Che L’Italia sia da una decina d’anni un paese costantemente in crisi non è certo una novità, la mancanza di lavoro, la mancata continuità di una classe politica sorda ai problemi della gente sono gli esempi più lampanti di una grave crisi a cui ancora oggi non è possibile vedere via d’uscita. Le famiglie tartassate dalla mancanza di occupazione lavorativa e dal fatto che con l’introduzione dell’euro i prezzi, sia per i generi alimentari così come per tutti gli altri beni di prima necessità, sono pressoché raddoppiati si trovano a ridurre necessariamente le spese per poter arrivare almeno alla fine del mese.
Così l’ISTAT secondo i propri dati,ci dice che ancora L’Italia e le loro famiglie non vedono e soprattutto non avvertono segni di risveglio economico e che ancora oggi i consumi sono in calo nelle maggiori città italiane.
Città virtuose e floride come quelle del nord sono in deflazione con conseguente calo dei prezzi dei beni di prima necessità, situazione che si verifica anche nelle città più importanti e grosse d’Italia.
Indovinate le uniche due città dove al contrario si verifica un aumento dei prezzi pari all’1%? Secondo l’ISTAT sono proprio Messina e Palermo,due tra le città più povere d’Italia con il maggior tasso di disoccupati. Sembrerebbe certamente un controsenso ma la cattiva e borbonica rete stradale responsabile di insufficienti collegamenti con le altre città rendono questi dati, anche se pur difficili da capire e da comprendere, terribilmente veritieri.