L'ultimo viaggio del relitto si è dunque concluso. Manca solo l'ultima operazione: l'ormeggio e la messa in sicurezza che, secondo il responsabile della Protezione civile dovrebbe avvenire alle 14. Ora non operano più i rimorchiatori d'altura, ma tutto è affidato ai piloti del porto di Genova, ai rimorchiatori e agli ormeggiatori genovesi. «Missione compiuta - ha aggiunto Gabrielli - non è più ora della scaramanzia».
A Genova anche Matteo Renzi accompagnato dalla moglie e dai figli. Il premier è arrivato, a bordo di una imbarcazione della Guardia Costiera, nel bacino di Voltri-Pra dove sono in corso di completamento le manovre di attracco del relitto. Poi dalla motovedetta è sbarcato sulla banchina del terminal.
Alle 10.30 sono cominciate le manovre di evoluzione propedeutiche per l'ingresso in porto. A guidarle è stato il rimorchiatore Messico, dopo che il secondo rimorchiatore di altura che ha trainato Concordia dall'isola del Giglio a Genova, il Blizzard, è stato sganciato dal relitto. È stato questo il segnale che l'operazione si avviava a conclusione dopo che il meteo aveva fatto supporre in possibili ritardi.
«Tutto va come previsto», aveva detto il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti al termine del briefing in Capitaneria di porto, quando la nave era quasi ferma a causa del vento. «Concordia non è un treno che deve arrivare a una data ora, occorre fare le cose con calma e cautela», ha aggiunto il ministro.
Per il governo è stato un successo di ingegneria, ma anche ambientale. «I francesi devono imparare a fidarsi un po' più di noi italiani. L'operazione Concordia è andata molto bene, avevamo preparato tutte le precauzioni. Non c'è stato alcun inquinamento», ha poi puntualizzato il ministro dell'Ambiente. «Tutta l'operazione e si è svolta nel migliore dei modi, è stato un successo dal punto di vista ambientale. A mezzanotte abbiamo fatto le ultime analisi, non ci sono sversamenti e non c'è stato inquinamento», ha sottolineato Galletti.
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