Lunedì 2 Dicembre 2024 - Direttore Responsabile
Salvatore Calà
l'area renzi è per le dimissioni del segretario provinciale, ridolfo
L'AREA RENZI È PER LE DIMISSIONI DEL SEGRETARIO PROVINCIALE, RIDOLFO
FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Politica, MESSINA E PROVINCIA
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Riceviamo & Pubblichiamo *
Nella giornata odierna si è svolta la conferenza stampa straordinaria convocata dall’Area Renzi di Messina e Provincia, rete “Big Bang!”, rete “OffDem” e Progressisti Democratici a seguito della improvvisa decisione assunta nella giornata di ieri dal segretario provinciale del PD, Basilio Ridolfo, di sospendere e rinviare l’Assemblea Provinciale del Partito che era prevista per oggi e convocata da oltre una settimana.
L’occasione del rinvio, deciso a poche ore dal previsto svolgimento, conferma la vacuità e la indeterminatezza della guida politica di Ridolfo, che da oltre quattro mesi guida un Partito incapace di assumere una posizione politica, che è restato zitto sui grandi temi della politica locale e siciliana, che non ha riunito mai un solo luogo di confronto e di dibattito – che sia uno! – lasciando che i mesi passassero senza uscire dalle secche dell’inazione, senza che si nominassero gli organismi dirigenti, senza, infine, che la segreteria fungesse da figura “super partes” tra le varie anime del PD messinese, perché sempre legata alle decisioni e alle posizioni di una sola parte, nello specifico quella degli Onorevoli Genovese e Rinaldi, in mancanza di rispetto non soltanto dei tantissimi iscritti, militanti e simpatizzanti che chiedono rilancio dell’azione e discontinuità dei metodi e delle pratiche, ma anche degli elettori, che da mesi assistono alla continua involuzione del dibattito politico locale e alla sparizione del tradizionale ruolo di leadership del cambiamento che il Partito dovrebbe assumere.
Queste motivazioni - l’Assemblea convocata così tardivamente e rinviata all’ultimo momento poiché fino ad oggi non si è ancora riusciti a trovare un accordo tra le anime del partito che sancirono l’avvio dell’esperienza di Ridolfo come segretario - ci hanno spinto a chiedere le dimissioni del segretario provinciale e il conseguente commissariamento del Partito Democratico messinese, con un commissario che venga nominato dalla Segreteria Regionale, che sia esterno alla realtà messinese ed esente, pertanto, dalle pressioni delle varie anime locali e che, soprattutto, sulla base di un tesseramento pulito e verificabile da tutti conduca il PD ad un congresso provinciale serio, dibattuto, aperto al confronto e finalmente credibile.
La questione del tesseramento non è peregrina, se solo si pensa al caso limite del comune di Capri Leone, ove – alle primarie nazionali dell’8.12.2013 – nel locale circolo n. 2 del PD non risultava nessun iscritto in regola e che, per le primarie regionali, ha “improvvisamente” ritrovato tesserati e iscritti vogliosi di partecipare e votare.
Sono casi come questi, che avrebbero dovuto essere gestiti con terzietà da un segretario autorevole e distaccato dai vari maggiorenti del Partito messinese, e che invece sono stati lasciare a languire per mesi senza che nessuna proposta venisse lanciata, sono casi come la mancanza di partecipazione e di presenza sul territorio provinciale (caso – limite la zona Jonica, ove Ridolfo non si è mai presentato per tutti questi mesi), sono casi come le “riunioni al chiuso” dove si procede ai riequilibri dell’Assemblea provinciale che – proprio per mancanza di autorevolezza politica all’indomani dell’insediamento – avrebbe dovuto avere oggi ben altra rappresentanza paritaria e non sproporzionata, del tutto casualmente, a favore della corrente dell’On. Genovese e che escludono le varie e attive anime di tutto il Partito messinese, ammettendo la sola prevalenza dei deputati regionali, ebbene: sono casi come tutti questi citati che ci spingono a chiedere con vigore le dimissioni del segretario Ridolfo, l’indizione di un nuovo congresso provinciale aperto e il contestuale commissariamento del Partito, che assicuri trasparenza e coinvolgimento di tutte le anime e di tutti i territori della provincia, e non sia destinato – come quello appena visto – a essere “cosa di pochi”, presunti maggiorenti che col territorio dovrebbero sentire obbligatorio trattare.