Sono orgoglioso di inaugurare la terza stagione del Teatro Comunale Beniamino Joppolo: l'operazione culturale che prese avvio all'inizio della mia sindacatura, oggi si presenta come realtà vivace e prolifera.
L'attenzione e la cura nei confronti della cultura non è stata marginale, per quanto mi riguarda anzi è diventata preminente in un momento storico così lacunoso e di risorse e di programmazione; la diffusione della cultura,infatti, è essa stessa servizio pubblico e la cultura un diritto.
Il mio pensiero si rivolge soprattutto ai ragazzi delle scuole pattesi e dell'interland che hanno la possibilità di vedere da vicino artisti di caratura nazionale.
E a loro sono state dedicate delle giornate in cui proprio i protagoniisti terranno lezioni e seminari preparatori agli spettacoli.
A questo si aggiunge il consapevole abbassamento dei tickets d'ingresso non solo per i giovani ma anche per tutti coloro che vogliono partecipare agli spettacoli, tenuto conto del momento economico delicato e difficile.
La funzione sociale del Teatro si rinnova attraverso il contatto diretto tra pubblico e artisti;crediamo così che questa operazione possa autoalimentarsi e generare nuova arte e nuovo interesse tra il pubblico. Certamente le risorse investite hanno tenuto conto delle esigenze del nostro comune ma non per questo si è assottigliata la qualità, caratteristica pregnante di questa stagione che guarda da un lato alla tradizione e dall'altro alla ricerca contemporanea.
Se quanto sopra esposto si rende possibile è grazie all’impegno degli uffici e delle imprese, che hanno fatto da sponsor, e alla direzione artistica Anna Ricciardi che in questa sede intendo ringraziare.
Il mio sentito ringraziamento al pubblico che ci segue ogni anno sempre più numeroso:
la città risponde con grande entusiasmo a questa iniziativa e questo ci fa sperare in una prospera continuità
Il Sindaco
Mauro Aquino
Sullo sfondo di una crisi prosciugante, di una sofferenza culturale palpabile, la vivacità delle proposte, il riconoscimento e l'apprezzamento degli artisti e del numeroso e caloroso pubblico ci commuove ... ci incoraggia... ci fa sperare... anzi proprio la penuria di risorse ci spinge ad andare in profondità, a sentire attraverso quella "percezione dei sensi" che i Greci chiamavano Aistesis; fiutare, restare senza fiato per ritrovare l'identità, l'essenza..
Per percepire bisogna immaginare le forme, i volti, per percepire bisogna ricordare i suoni, i sussurri e le voci del passato e dei ricordi più intimi. Vedere per sentire e sentire per vedere: la necessità del "Far Teatro", oggi più che mai, è non rinunciare all'effetto di sospensione e stupore della visione della Poesia, racchiusa nelle varie espressioni delle arti performative, nella rappresentazione del pianto e del riso. La simbiosi tra lo spettatore e l'artista rivela la profondità del rito teatrale che si reitera mai uguale a se stesso e pur identico nel coinvolgere e nell'appassionare. E anche l’artista incarna l'Aisthesis, racchiuso nel suo impulso creativo: sublima la quotidianità, l'ordinario e compone la varietà delle esperienze in una sintesi poetica. Queste poche righe non hanno la pretesa di spiegare la natura degli spettacoli della prossima stagione. Credo che i titoli e gli autori che troverete, consultando questo programma, non abbiano bisogno di illustrazioni ma ricordarne la loro forza immaginifica mi sembra importante.
Macbeth apre la stagione nel segno della ricerca e della sperimentazione. La Fusione tra la scrittura Shakespeariana e i linguaggi cinematografici di Welles, Tarantino, Ford, è orchestrata dalla regia di Stefano Molica che guida la sua compagnia verso forme di contaminazione drammaturgica e di espressione, accompagnato dalla sbalorditiva interpretazione del sapiente Renato Campese.
La maestrìa e la raffinatezza del maestro Nicola Oteri ci guideranno,invece, in un viaggio mediterraneo, ricco di suggestioni e di mistero dove le note calde intrise di riminiscenze barocche dell'antica musica spagnola si fonderanno con i suoni dei maggiori compositori del Novecento. E sarà la musica "mediterranea" a fare da promenade per quella che si definisce definire la Trilogia Siciliana- Brancati- Scaldati -Cerami, stelle della drammaturgia contemporanea e figli della nostra terra.
Il secondo romanzo italiano più letto e amato, dopo il Gattopardo, è il Bell’Antonio: in questa riduzione curata dalla figlia di Brancati, Antonia, e da Simona Celi si è voluto fortemente riportare in palcoscenico la scrittura brancatiana senza fare operazioni di interpretazione. Un progetto importante che riporta in teatro una gloriosa coppia Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti. Il figlio di Andrea Giordana, affiancherà il padre: e saranno padre e figlio anche in palcoscenico. Un cast di ottimi attori per uno spettacolo che nel 2015 rappresenterà l’Italia all’estero.
Totò e Vicè di Franco Scaldati, una delle figure più rilevanti nella scena italiana della seconda metà del ‘900, rivivono nell'interpretazione immensamente poetica dei due gioielli del nostro teatro, Stefano Randisi e Enzo Vetrano.
Totò e Vicé legati da un'amicizia reciproca e assoluta, vivono di frammenti di sogni e sono sospesi tra la natura e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere... Si prosegue con "Ladro di razza” ispirata alla grande tradizione del cinema neorealista, indagando in chiave di tragicommedia un momento della nostra Storia.Momenti di trascinante comicità si alternano a parentesi di riflessione e commozione: ineguagliabile la bravura di Massimo Dapporto, Susanna Marcomeni e Blas Roca Rey. Questa storia diventa il tramite per raccontare un’Italia in guerra, una Roma allo stremo, quando le parole onore, compassione e orgoglio avevano ancora un significato.
Special Fausto Mesolella in concerto;Chiunque, dotato di sensibilità musicale, è toccato dalla delicata e intensa bellezza del suono della sua chitarra: non c'è nulla che non colpisca di questo musicista... le parole, la musica. la pregnante teatralità. Un indimenticabile spettacolo di suoni e di racconti di un raro artista a tutto tondo.
"Dormi che é ancora notte" è l'omaggio a Cerami con Ruggero Cecchi e Francesco Silella per la regia di Simone Petralia, splendido talento tutto pattese che sta riscuotendo successi internazionali. E si conclude la trilogia siciliana con uno dei più fervidi autori di teatro e di cinema, Vincenzo Cerami di cui si ricordano le felici collaborazioni con Benigni e Nicola Piovani.
Il 22 Maggio, Gran Finale dal sapore europeo con il progetto "Paesaggio umano" di Patrizia Bellitti e Pucci Romeo, due coreografi attenti alle avanguardie e alle nuove forme di espressione, ma mai dimentichii delle radici della nostra cultura Questo studio racchiude l'identità artistica della stagione, l'Aisthesis più profonda.
Ringrazio il Sindaco Aquino e l'amministrazione Comunale per la rinnovata fiducia, la dott.ssa Panissidi con il suo caloroso ufficio, gli sponsor che credono nell'importanza di questa operazione culturale e tutti coloro che condividono con me l'amore per il teatro, giorno per giorno...