Riceviamo & Pubblichiamo *
Anche il liceo classico “VITTORIO EMANUELE III” di Patti, in seguito a varie proteste è giunto alla decisione di occupare la sede centrale, poiché la sezione scientifica di contrada Rasola è già stata occupata da diversi giorni. Le motivazione che hanno spinto i liceali sono molteplici, infatti codeste possono suddividersi in tre fasce, quella Nazionale, Regionale e locale (o provinciale).
I numerosi tagli alla scuola pubblica, il caro libri, la politica di austerità e i mancati finanziamenti per il diritto allo studio hanno scatenato in tutta la Nazione occupazioni e proteste da Milano a Palermo.
La situazione è ancora più critica quando si parla degli studenti siciliani, dal momento che, essi non privilegiano di tutti i diritti espressi nella costituzione degli studenti siciliani, il presidente della regione Siciliana, Rosario Crocetta, fu invitato alla manifestazione del 2 Dicembre, in cui gli stessi avrebbero voluto dei chiarimenti, mai dati a causa della sua assenza.
Infine è da oltre cinquant’anni che gli studenti Pattesi chiedono una struttura unitaria, dato che non c’è mai stata una sola sede, ma diverse (sede centrale: liceo classico, compresa una classe del linguistico e dello scientifico, C.da Rasola: liceo scientifico, p.zza Gramsci: liceo scientifico e istituto agrario: liceo linguistico) tutte in pessime condizioni, sia in misure di sicurezza che per quanto riguardo le strutture pericolanti.
Per i motivi sopra indicati, i ragazzi anche nei giorni successivi e nelle vacanze natalizie continueranno la loro protesta per dimostrare che essi non hanno intenzione di saltare giorni di scuola ma cercare di ottenere il vero obiettivo di questa occupazione, o quantomeno mantenere accesi i riflettori sui problemi delle scuole e degli studenti, poiché spesso vengono messi da parte e dunque non considerati, svolgendo anche varie attività come dibattiti, attività di recupero e sport.
I manifestanti in questi ultimi giorni non si sono fermati al primo ostacolo continuando a protestare nonostante le numerose critiche ricevute da professori, genitori e altri organi istituzionali.
Ricciardello Francesca
Armenio Thimea