Luned́ 9 Dicembre 2024 - Direttore Responsabile
Salvatore Calà
giornalisti nel mirino? diritto di informare e le idee del presidente
GIORNALISTI NEL MIRINO? DIRITTO DI INFORMARE E LE IDEE DEL PRESIDENTE
FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Attualità, SINAGRA (ME)
Sembra guerra tra l'amministrazione comunale e l'informazione “locale”. In prima linea i giornalisti Domenico Orifici della Gazzetta del Sud (a sinistra) e Enzo Caputo del Giornale di Sicilia (a destra), quest'ultimo con il "peccato originale" di essere anche dipendente del comune di Sinagra.
Motivo delle "querelle" gli articoli non graditi all'amministrazione sull'attività del comune. Cosa aggravata dal fatto che, a darle, è anche un giornalista impiegato che diventerebbe "comodo" o "scomodo" a seconda delle latitudini politiche.
Una sorta di "cane sciolto" impudente e irriverente che più che al potere di turno obbedisce alle leggi dell'informazione tanto da essere cercato o evitato a seconda delle stagioni politiche con la conseguenza che, nel tempo è stato, per le stesse persone, il diavolo o l'acquasanta (in merito parlano gli articoli scritti su Sinagra e non c'è politico locale che può dire che non ha avuto a che fare con la sua penna giudicandola bella o brutta a seconda se i fatti raccontati siano stati o meno di suo gradimento ndc).
Lo stesso dicasi per il collega Domenico "Mico" Orifici che su Sinagra ha qualche esperienza in più.
Non sono da meno le testate locali la nostra compresa. Facciamo informazione, cogliamo i movimenti della società, registriamo i "mal di pancia" dei politici, usiamo un linguaggio consono, " giornalistico", ci sforziamo di fare del nostro meglio, possiamo sbagliare, accettiamo le critiche così come le facciamo. Dobbiamo farle. Critica è crescita, crescita è società, società è opinione pubblica, opinione pubblica è garanzia di controllo anche sull'operato di chi amministra.
Può piacere o meno ma le regole dell'informazione sono queste. A Sinagra però sembra che i ruoli si siano ribaltati. Il consiglio comunale, luogo deputato a formare le scelte e a delineare la volontà politica, a volte concede “deroghe”, forse non dovute, all'ordine del giorno e, questo, mentre "le stelle" stanno a guardare. Accade che qualche consigliere o il sindaco, lanciano "anatemi" contro l'informazione locale.
Accuse condivise anche dalla stessa maggioranza consiliare (che, giusto da poco, ha perso Daniela Spanò, vice presidente del consiglio che ha scelto l'indipendenza) che, l'ha scritto, nero su bianco in un manifesto affisso per il paese. "Ricostruiamo Sinagra", si" firma" il manifesto.
Un logo, un'appartenenza, che parla, tra l'altro, di stampa locale, “asservita e accondiscendente”. Giornalisti cartacei quindi. Tutti addosso al collega Domenico Orifici che scrive su "carta"? Certo che no. Si tratta di una semplificazione o almeno così ci piace pensare. Se dubbi c'erano scompaiono in consiglio comunale. Ci pensano il sindaco e il consigliere Antonino Carcione che ha "sbandierato" l'articolo di un giornale - on-line in un consiglio definito "Delazzarizzato". "Mico" è in buona compagnia. Segretaria- dice Carcione- decida cosa fare, hanno scritto falsità e per giunta, e qui, quello che ha tutta l'aria di essere un colpo ad "effetto":- falsità scritte da un "suo dipendente". Una sorta di "tata", non si capisce se del giornalismo o della segretaria?
Rabbia, politica, informazione, diritti dei cittadini, schiena dritta, rispetto dei ruoli. Voglia di emergere dal grigiore di una politica o di una congiuntura che stagna provocando la "stampa" per avere, costi quel che costi, un attimo di notorietà? Chi può dirlo! Una bella "babele". Che fare, come uscirne? Serve un capro espiatorio? forse più di uno.?
Dove prenderli? Cerchiamoli tra le “Tate”. “I giornalisti preferiscono la parola - dice Enzo Caputo che è pure storico e scrittore - non amano i monologhi, si confrontano... " Non sapevo di essere dipendente della segretaria, non me ne voglia Calamandrei, se i costituzionalisti, forse, abitano altrove, sempre se l'articolo è mio. Già Nella delibera pubblicata non c'è traccia dell'episodio, ne ci poteva essere, mica era all'ordine del giorno? Si è lasciato fare perché forse si condivideva l'iniziativa? "Manifesto docet".
Domenico Orifici, memoria storica di Sinagra, dice :"come ci può essere verità per chi è accecato dalla superbia e dalla prepotenza e in tutte le verità più limpide vede insidie?” Dove sta la verità?
Cos'è il giornalismo? Cosa dovrebbero fare i giornalisti? Il pensiero di chi ne sa di più-”Chi di voi vorrà fare il giornalista, si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore. (Indro Montanelli).
Giuseppe Fava: A volte basta omettere una sola notizia e un impero finanziario si accresce di dieci miliardi; o un malefico personaggio che dovrebbe scomparire resta sull'onda; o uno scandalo che sta per scoppiare viene risucchiato al fondo. (da I Siciliani, luglio 1983) “Dove non v'è libertà non può esservi legalità”. Piero Calamandrei, giornalista, giurista, docente universitario e uno dei redattori del codice di procedura civile. Massime, idee che devono essere confortate dalla giurisprudenza e allora una “sbirciatina” in Cassazione è d'obbligo: “Quanto al rispetto dei limite della continenza verbale, rientra nel legittimo esercizio del diritto di cronaca definire «scandalosi» e «sconcertanti» i risultati emersi nell’ambito dell’'inchiesta giornalistica.”
Il c.d. giornalismo di inchiesta è espressione più alta e nobile dell’attività di informazione.
Presidente come la pensa: Sandro Pertini: “da noi deve partire l'esempio di attaccamento agli istituti democratici e soprattutto l'esempio di onestà e di rettitudine”.
Chiudo con Vittorio Zucconi: Come vorrei che certi giorni i giornalisti raccontassero balle".
Salvatore Calà
N.B - La redazione del www.quadrifoglionews.it, resta comuque disponibile a pubblicare repliche, precisazioni e rettifiche da parte dei soggetti, chiamati in causa.