Giovedì 12 Dicembre 2024 - Direttore Responsabile
Salvatore Calà
una trentina di righe, per buttare fango o fatti concreti?
UNA TRENTINA DI RIGHE, PER BUTTARE FANGO O FATTI CONCRETI?
FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Attualità, SINAGRA (ME)
Una trentina di righe “orfane di nascita” girano da ieri per il paese. A dare la notizia ufficiale era stato, nel corso degli ultimi lavori consiliari, lo stesso sindaco Vincenza Maccora che aveva, per l'occasione, ribadito la fiducia al tecnico Calogero Sirna.
Il paese è piccolo e procurarsi una copia è facile. Al di la delle domande, tutte da verificare per capire se si tratta di fango o di fatti concreti, c'è il fatto che Sinagra è un paese dove tutti si conoscono e a dare una “patente” ci mettono poco. I “dazibao”(La Costituzione cinese garantiva il diritto di scrivere ed attaccare dazibao personali, considerati un'importante forma di democrazia rivoluzionaria.) sono spuntati la mattina di sabato e in parte sono stati distrutti o “requisiti”(si fa per dire) di prima mattina dalla polizia municipale.
Il paese non è nuovo a questa forma di “espressività” più o meno informata. Di solito i “senza nome” si limitano a fare domande di carattere generale che non vanno oltre il pettegolezzo. Questa volta “l'acta notturna” sembra più raffinato; mi tira pure in ballo attribuendomi comportamenti che vanno preventivamente chiariti sui principi generali.
Il dipendente deve sempre uniformare i comportamenti all'art 98 della Costituzione che dice “I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”. Da sempre sono un costituzionalista convinto. Il giornalista poi non dice no a nessuno, valuta i fatti, racconta la verità, può anche sbagliare e non è il megafono del potere. Anzi spesso è chiamato a fargli da “cane da guardia” per conto dei cittadini e della verità. Per questo la legge lo libera da autorizzazioni e pastoie in odor di censura e lascia al lettore ogni giudizio.
Di suo “deve solo tenere la schiena dritta” Torniamo all'anonimo. A chi serve il manifesto? Non certo alla buona politica perché ipotizza ciò che nella “res pubblica” non si dovrebbe mai fare; men che meno all'immagine del paese mentre le forze dell'ordine non hanno bisogno, se del caso, del ”corvo o dei corvi” per indagare. Il passaggio su chi ha “detto no” sa tanto di “cortina fumogena. E allora perché rischiare la figuraccia di essere sgamato ad appiccicare fogli alle porte del comune e per giunta in un giorno di pioggia?
Chi lo ha fatto pensava di passare inosservato? Quel riferimento al funzionario, prossimo a essere silurato“ apprezzato dal tribunale e delle forze di polizia a cosa mirava? Roba da commissario Montalbano.
Mi sembra di rivivere nella Sicilia del primo novecento tra gabellotti, campieri, contadini, censi, ricatti velati e baroni stretti dalla storia e dalla “lupara” e sullo sfondo le note di: “se potessi avere mille lire al mese...” I tempi cambiamo, la “spending review” incombe. Mi piace chiudere con “Via col vento”...domani è un altro giorno... si vedrà.. E tutto per non mettere una sigla di civiltà.