Lunedì 9 Dicembre 2024 - Direttore Responsabile
Salvatore Calà
'me ne scuso e mi vergogno', lettera aperta del sindaco di montalbano
'ME NE SCUSO E MI VERGOGNO', LETTERA APERTA DEL SINDACO DI MONTALBANO
FONTE NOTIZIA: http://www.incamminoweb.it
Attualità, MONTALBANO ELICONA (ME)
Pubblichiamo la lettera del Sindaco di Montalbano Elicona, Filippo Taranto, il cui progetto di accoglienza per quattro famiglie di rifugiati rischia di naufragare per un nugolo di oppositori di minoranza.
“A parole”, tutti siamo cristiani, tutti andiamo a messa la domenica, tutti seguiamo le processioni dei Santi patroni dei nostri paesi, tutti festeggiamo la natività di Gesù.
Ma … l’essere realmente cristiani è una cosa seria, molto seria, fatta di “fatti” e non certo di parole che non costano nulla. Essere cristiani è rispondere a quella fame d’amore che - come diceva Madre Teresa di Calcutta - è più difficile da rimuovere che la fame di pane. E’ porgere una mano ai bisognosi come faceva il Cristo insieme ai suoi discepoli. E’ dare agli altri quel “di più” che la buona sorte ha dato a noi. E’ sposare il credo della fratellanza e della solidarietà.
Io ho intrapreso la professione di medico spinto dal desiderio di salvare vite umane, e ho accettato di guidare come Sindaco il mio piccolo, amato, paese - Montalbano Elicona - per migliorarne la qualità di vita di tutti i suoi abitanti. Abitanti fatti della mia stessa “pasta”. Gente buona, generosa, ospitale e solidale. Una comunità che ha sempre accolto con il sorriso tutti, ad iniziare dagli “stranieri”: da Federico II di Aragona che ci ha regalato un castello meraviglioso che oggi, a distanza di secoli, rappresenta il nostro patrimonio storico e culturale più importante; dai giovani di tutti il mondo che da anni frequentano la nostra Summer School e che ci salutano alla fine delle vacanze estive con gli occhi traboccanti di lacrime; dalle tante madri straniere che hanno ingentilito i tratti mediterranei dei nostri bambini con le loro ciocche bionde.
Questa è la mia Montalbano. E questi sono i miei concittadini.