Importante svolta che arriva dalla Sicilia: il progetto infatti, finanziato da Samsung, è stato portato avanti a Messina.
“Si tratta di una storia di successo di un gruppo di ricerca dell’Università di Messina che ci rende orgogliosi e ciò dimostra che quando c’è un’ eccellenza non ci sono limitazioni geografiche. Questa è la via che ci permetterà nei prossimi anni di affrontare la sfida della valutazione della ricerca”.
Ad affermare tutto ciò è la professoressa Daniele Baglieri, tra le coordinatrici del progetto Safely, che, sviluppato presso l’università di Messina, porta una grande novità nel campo delle analisi: basterà infatti soffiare presso il proprio smartphone ed il gioco è fatto. Il progetto portato avanti, costato 90 milioni di Euro interamente finanziati dalla Samsung, è stato guidato dai professori Giovanni Neri e Nicola Donato; un vanto certamente per l’ateneo peloritano, ma anche una novità che senza ombra di dubbio faciliterà la vita a milioni di persone in tutto il pianeta.
Di cosa si tratta nello specifico? Vengono inseriti dei sensori minuscoli, quasi invisibili, sullo smartphone e tali sensori permetteranno di sapere, tramite un soffio, le nostre condizioni di salute. Insomma, una vera e propria analisi istantanea, molto semplice da effettuare. Tutto ciò, ridà lustro alla ricerca siciliana ed italiana, da sempre soggette a tagli e delusioni, non a caso il progetto è stato posto in essere grazie ad un contributo privato.