Giovedì 16 Gennaio 2025 - Direttore Responsabile
Salvatore Calà
per non chiudere con i 'fiori', il drammatico appello di rosita piazza
PER NON CHIUDERE CON I 'FIORI', IL DRAMMATICO APPELLO DI ROSITA PIAZZA
FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Attualità, SINAGRA (ME)
PER NON CHIUDERE - “ERCOLANO - Antonio Formicola, 60 anni, si è suicidato qualche giorno fa dandosi fuoco e impiccandosi a un balcone del municipio, per protestare contro il Comune che non gli dava il permesso di esporre le sue piante sul marciapiede davanti al negozio”.
“Il camioncino della «Violetta» è su corso Resina, dinanzi alla piccola bottega di Antonio Formicola. Parcheggiato dove avrebbe voluto il fioraio, dove non poteva se non per le ore destinate al carico e scarico. Ma poco importa ora. È lì e chissà quanto tempo ancora rimarrà inchiodato a imperitura memoria di una tragedia. Che non è una tragedia della crisi, piuttosto dell'esasperazione, dell'attesa, dei troppi forse sentiti”.
Questo avvenimento drammatico è cronaca di questi giorni e di fronte a gesti estremi come questi, crediamo che chi ricopre ad ogni livello ruoli istituzionali, debba riflettere e sapere che in questo momento nel rispetto delle leggi ci si deve adoperare affinché si risolvano i problemi e non per creare assurde contrapposizioni. La nostra famiglia gestisce un negozio di fiori da più di 37 anni ed oggi, in un periodo di crisi economica gravissima, con tantissimi sacrifici, cerca, come tanti altri negozianti, di andare lo stesso avanti.
Tale situazione diventa però ancor più difficile e gravosa se sono gli stessi Enti pubblici a metterti il bastone fra le ruote.
Difatti, da alcuni mesi l’amministrazione Comunale ha iniziato un procedimento nei confronti della Nostra Ditta al fine di emanare un provvedimento di revoca della concessione permanente di occupazione di suolo pubblico (pochissimi metri innanzi al nostro punto vendita) assumendo come ragione giustificatrice l’interesse pubblico all’abbattimento delle barriere architettoniche per il raggiungimento degli uffici postali e da ultimo la richiesta di Poste Italiane ad avere assegnati dei parcheggi.
Non capiamo come tale interesse pubblico possa contrastare, sull’altrettanto legittimo interesse degli esercizi commerciali e dei privati cittadini al mantenimento della concessione di occupazione di suolo pubblico in un momento, tra l’altro, drammatico di crisi economica che penalizza pesantemente i piccoli esercizi commerciali come il nostro.
Solo per conoscenza si rileva, tra l’altro, che Poste Italiane ha già eseguito i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche senza che la nostra “occupazione di suolo pubblico” abbia in alcun modo influito od ostacolato i lavori e l’esecuzione in sicurezza degli stessi.
Noi chiediamo al Sindaco di darci la possibilità di esporre i nostri fiori e le nostre piante davanti al negozio come abbiamo fatto in questi anni e siamo disponibili, se l’amministrazione lo ritenesse necessario, ad utilizzare ancora meno superficie, anche se è già poca quella che occupiamo.
Allo stesso tempo, però, vogliamo lottare anche facendo altri sacrifici, per tenere aperta la nostra piccolissima attività e se l’amministrazione sarà sorda a questi ulteriori appelli, Noi continueremo a batterci senza perdere la speranza (come forse è accaduto al fioraio di Ercolano) per tenere aperto il nostro negozio e non esiteremo a ricorrere anche alle Vie Giurisdizionali per salvaguardare i nostro legittimo diritto di sopravvivenza commerciale in quanto la nostra è una battaglia contro una palese ingiustizia.
Il fine che noi perseguiamo è tenere aperto il nostro negozio, non abbiamo altre velleità.