Torna a rivivere, dopo anni di sofferta chiusura, il plesso scolastico di contrada Santa Maria. Infatti, la Befana di passaggio dal centro montano, ha portato in dono agli oltre cento alunni frequentanti le scuole primaria e secondaria di primo grado, la riapertura delle ampie aule didattiche. L’evento, perché di tale portata si tratta, era atteso da anni da tutta la collettività, allorché l’Amministrazione comunale dell’epoca retta dalla prof. Papa-Lo Re aveva allocato provvisoriamente le scolaresche della secondaria di primo grado nelle aule del vicino plesso della “primaria” di via Marconi con le inevitabili difficoltà logistiche, per consentire la realizzazione dei lavori di consolidamento e adeguamento della struttura. La riapertura, però, nonostante l’ultimazione di detti lavori, è stata procrastinata essendo il plesso bisognoso di ulteriori interventi straordinari la cui realizzazione è stata possibile grazie al contributo volontario – avendo rinunciato alle rispettive indennità di carica – del sindaco Lo Re, dell’assessore Di Stefano e del presidente del Consiglio Calogero Blogna. Da giorno 7 gennaio, quindi, il sogno è una realtà. Il plesso appena consegnato, consta rispetto al precedente, di un aumentato numero di aule ampie e luminose, di tre laboratori (scientifico, linguistico, informatico), di palestra polivalente, nonché di spazi ludici e ricreativi.
“E’ stato veramente un bel regalo quello fattoci trovare dall’Amministrazione comunale al rientro dalle vacanze natalizie – ci dice una soddisfatta insegnante Carmela Stivala responsabile di plesso – d’ora in avanti per noi educatori e per le scolaresche che frequentano questa scuola, sono sicura di non smentirmi, sarà tutt’altra cosa rispetto al passato vivere queste nuove aule e questa luce”. La riforma della Scuola, purtroppo, operando tagli lineari e indiscriminati ha ulteriormente indebolito la presenza di tale fondamentale istituzione nei piccoli centri collinari e montani come Militello Rosmarino (vedi la recente soppressione del circolo “Donadei” che accorpava Alcara e Militello facendolo confluire nell’Istituto comprensivo “Marconi” di S. Agata) che, al contrario avrebbero dovuto godere e beneficiare di un’attenzione particolare vista la peculiarità dei territori, offrendo alle comunità che, con passione e coraggio continuano a popolarli e tenerli in vita, un motivo in più per rimanervi e non per andare via.
Quindi, con il recupero alla fruizione scolastica dell’originaria struttura di contrada S. Maria, Militello e la sua Amministrazione possono legittimamente vantare di essere riusciti a dare alla propria comunità un forte segnale di interrompere, una volta per tutte, la negativa migrazione scolastica verso la vicina Sant’Agata.Nino Vicario
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