BROLO (ME) - “CON L’ARRIVO DELLE ORDINANZE DELLE DEMOLIZIONI BROLO PAGA I CONTI CON IL PASSATO”
DATA NOTIZIA: 04/03/2015 - FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
 

Brolo – Un momento difficile, con  l’arrivo delle ordinanze delle demolizioni Brolo paga i conti con il passato.

L’amministrazione comunale, nel prendere atto  delle ordinanze di demolizione e acquisizione al patrimonio del comune di immobili “non conformi”, che a cura dell’ufficio tecnico in queste ore stanno per essere consegnate a 130 proprietari di case, mansarde, tettoie e magazzini, non può non esimersi dal confronto con i cittadini.

Situazioni consolidate nel tempo, che oggi coinvolgono tutto il territorio, tutte diverse, caso per caso,  dalla villetta al mare, ai capannoni artigianali fino alle coperture di terrazzi che diventano mansarde ma anche a “miglioramenti” di situazioni abitative anguste.

“Sono il frutto, dice il neo assessore all’urbanistica Marisa Bonina, di una pessima gestione politica degli ultimi decenni di tutto quest’affaire.

Sono casi che si sono verificati quando molti assessori di quest’amministrazione ancora non erano nati o erano poco meno che bambini.

Situazioni che si sono purtroppo consolidate nel tempo tra le pieghe dei ricorsi, delle sentenze, tra Tar e giustizia amministrativa.

E mi chiedo come mai solo ora diventano esecutivi!”.

Buona parte delle ordinanze infatti, che partono anche degli anni ottanta, hanno avuto iter complessi, visto le opposizioni dei proprietari e potevano anche in altri periodi essere definite.

Ma la politica ha fatto i suoi danni anche lì, promettendo, illudendo, sanando dove non si poteva sanare nulla, da Laccoto a Messina.

“Anche il  vice-prefetto Musolino, quello designato per essere il commissario prefettizio che doveva agire con il pugno di ferro per riportare la legalità nel comune – sottolinea il vicesindaco Gaetano Scaffidi  – è stato immobile, silente, anche in questo caso, nessun input, nessuna decisione, nessuna assunzione di responsabilità, nonostante l’ufficio tecnico lo aveva informato, documentato, già nel febbraio del 2014”.

Ma a parte l’aspetto tecnico e le responsabilità politiche, la questione ovviamente riveste un importante profilo sociale.

“Noi non ci tiriamo indietro dalle responsabilità decisionali dell’ente – dice sempre l’assessore Marisa Bonina – ma guardiamo avanti, agli interessi diffusi della collettività e del singolo cittadino. La vicenda, che in seguito coinvolgerà il consiglio comunale, non è semplice, si articola in passaggi amministrativi durati decenni, caratterizzati da promesse politiche, molto spesso elettorali – e questo non dobbiamo nasconderlo –,  di cassetti che hanno conservato per anni note e richieste. Questo è il risultato della mancanza di chiarezza, di un modo di far politica clientelare che ha danneggiato solo e soltanto il tessuto sociale della collettività”.

E’ innegabile, dice Irene Ricciardello, il sindaco, che oggi i nodi giungano al pettine. Quest’amministrazione non ha avuto alcuna discrezionalità in merito a questa decisione dell’Ufficio Tecnico, unico soggetto al quale la legge demanda l’instaurazione dell’iter amministravo e la conclusione del procedimento.

Il dirimersi degli eventi, le notifiche, le ordinanze, sono un atto consequenziale, non si poteva far nulla per impedire che ciò avvenisse. E’ importante precisare questo per evitare speculazioni, illazioni e strumentalizzazioni.

Ne prendiamo atto e guardiamo questi eventi, tristi nella loro complessità, come una moneta dalla doppia faccia, la prima che mostra un percorso verso la legalità, la certezza del diritto, gli interessi della collettività, la salvaguardia delle regole e del territorio.

La seconda che guarda con apprensione al cittadino, all’aspetto sociale, alla privazione di un diritto che si credeva acquisito, alla fine di un sogno, alla perdita anche della casa, che in particolare per noi meridionali assume un significato che va oltre il valore del bene immobile.

irene ricciardelloLa maggioranza consiliare, proprio per questo, quando sarà chiamata in causa, si impegnerà, è chiaro sin d’adesso, a valutare caso per caso su quanto giungerà in aula.

E’ ovvio che tutto ciò ha una valenza politica, che va oltre Brolo. Sono tanti i comuni siciliani che in queste ore stanno affrontando il problema degli sgomberi e delle requisizioni.

Noi staremo attenti, vigili, su come si muoverà la Regione Siciliana su questo problema, interpelleremo le parti politiche, chiederemo alle commissioni parlamentari dell’Ars, allo stesso Presidente della Regione, agli assessorati ed ai loro uffici se ci sono strade da percorrere, e ove possibile cercheremo di percorrerle

Faremo incontri con i cittadini, spiegheremo loro quanto avvenuto, che rappresenta il lato oscuro della politica brolese del passato. Saremo comunque sempre dalla parte del paese, quella buona e produttiva.

Noi siamo altro. Tornando infine all’aspetto tecnico, dice l’assessore Bonina, bisogna evidenziare che i titolati e i titolari delle ordinanze potranno chiedere informazioni, chiarimenti, prendere visione degli atti presso l’ufficio tecnico comunale, dove il responsabile del procedimento indicato nell’ordinanza, sarà disponibile dalle ore 9 alle ore 12 da lunedì a venerdì , per esplicitare le necessarie informazioni ( tel .0941 536012 e 0941 536029 fax).

“Con l’arrivo delle ordinanze delle demolizioni Brolo paga i conti con il passato”

 
 
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