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caso discarica di mazzarra' il sindaco si oppone all'archiviazione
 
CASO DISCARICA DI MAZZARRA' IL SINDACO SI OPPONE ALL'ARCHIVIAZIONE
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FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Cronaca, FURNARI (ME)

L’Amministrazione comunale di Furnari intende portare a conoscenza dell’ opinione pubblica l’ennesimo fatto che ha come protagonista la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Ormai da quasi un decennio tale impianto costituisce per Furnari e per l’intero hinterland - per gli effetti devastanti che ne hanno caratterizzato la sua evoluzione - una vera calamità. Detta discarica è quotidianamente presente, con i suoi effetti nauseabondi nelle case e nelle famiglie furnaresi, invadendo ed ammorbandone l’aria con il suo lezzo nauseabondo, in tutte le ore del giorno e senza soluzione di continuità.

Ancora, la scelta scellerata di realizzarla in un sito alluvionale  — distante appena 200 ml dal centro urbano di Furnari e circa un chilometro dalla foce del torrente che si riversa nel mare– su un alveo imbrifero nel quale insistono i pozzi di approvvigionamento idrico del Comune di Furnari, rischia di avere effetti devastanti sull’intero ecosistema e sulla salute dei cittadini furnaresi. Dal punto di vista sociale e negli ambienti istituzionali e giudiziari la discarica è diventata nota per le sue connessioni e per i suoi collegamenti con gli interessi criminali operanti sul territorio, così come appurato in sede di audizione della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti il Prefetto Francesco Alecci e il Procuratore della Repubblica di Messina Guido Lo Forte il 6 ottobre 2010.

Del resto, i nefasti interessi che ruotano intorno a questo impianto sono tristemente noti per avere interferito negativamente sulle elezioni amministrative del Comune di Furnari del maggio 2007. Malgrado tutti questi elementi critici ed allarmanti, detto impianto è sempre sopravvissuto a tutte le vicende processuali ed istituzionali che lo hanno sfiorato senza fermarlo, riuscendo ad imporre la posizione monopolista di unico invaso che riceve i rifiuti dell’intera provincia di Messina, di altre province e, in qualche caso e con sospette modalità, anche quelli di altre regioni, quali la Campania. Questa Amministrazione comunale, appena insediatasi, ha avuto conoscenza da un legale incaricato dalla precedente amministrazione (che rinunziava all’incarico) che un procedimento penale- iscritto al n. 3467/2011 R.G.N.R. pendente tra l’altro nei confronti di soggetti che costituivano e costituiscono i vertici della società che gestisce detta discarica- stava per essere archiviato a seguito di richiesta avanzata  dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto.

Sollecitamente questa Amministrazione comunale ha dato incarico all’ avvocato Antonino Belardo, proprio legale di fiducia, che ha proposto, il 10 dicembre 2011, una articolata e motivata opposizione alla richiesta di archiviazione, stante che le risultanze investigative in esso contenute non possono giuridicamente giustificare la stessa. Detto legale, peraltro, ha specificamente motivato e richiesto, sulla scorta delle risultanze emerse nell’ indagine svolta, ulteriori approfondimenti investigativi. La cosa che suscita perplessità nella vicenda è che agli atti d’indagine vi è una relazione del Noe (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri di Catania che accerta il conferimento in discarica di rifiuti “tal quale” non opportunamente vagliati in violazione della normativa vigente (art. 256 del Codice dell’Ambiente), fino all’ottobre-novembre 2009. Tali fatti sono stati accertati sia con documentazione fotografica che con interessanti escussione di testi che hanno responsabilità gestionali.

Proprio lo stesso Noe, sulla scorta di detti oggettivi riscontri, ravvisando nella fattispecie una “attività‘ di rifiuti non autorizzata” in violazione del citato art. 256, ha richiesto il sequestro preventivo dell’impianto, sequestro che, a distanza di oltre due anni, non solo non è stato disposto ma, addirittura, sembra essere ignorato con l’opposta di archiviazione. A seguito di detta opposizione è stata fissata l’udienza di comparizione davanti al Gip del Tribunale di Barcellona per lunedì 27 febbraio.

Proprio per i delicati risvolti che la vicenda processuale impone, l’Amministrazione Comunale di Furnari intende richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media su questa udienza che potrebbe portare ad una importante decisione  sulla predetta discarica che da sempre è stata presentata dai suoi interessati gestori e da media compiacenti come un modello da imitare.

Al contempo, questa Amministrazione intende evidenziare che per quanto riguarda l’intera vicenda tutelerà gli interessi del Comune di Furnari, inteso non soltanto come luogo geografico ma anche come patrimonio civile, storico, sociale, economico di un antica comunità, nonchè il diritto alla salute, alla salubrità dell’ambiente e alla qualità della vita dei suoi cittadini. Per tale ragione annuncia sin da ora che, qualora dovessero ravvisarsi nella vicenda della discarica predetta comportamenti  ed atti posti in essere in violazione delle leggi dello Stato o di norme comunitarie o, peggio, di omissioni, di ritardi, di compiacenze e negligenze, si tutelerà in tutte le opportune sedi, nazionali e comunitarie, nei confronti di chiunque si renda responsabile di ulteriori eventi di danno nei confronti della comunità furnarese.

        Il Sindaco, avvocato Mario Foti
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