Il 7 gennaio è la Giornata del Tricolore. Anche a Messina esso ha sventolato maestoso sui muri dell’edificio che ospita le Associazioni
Combattentistiche e d’Arma. I presidenti delle quali, il Gen.B. Giuseppe Briguglio ( UNUCI ) e il Ten. Col. Med. Angelo Petrungaro (Arma di Cavalleria) lo hanno onorato insiene ai Soci della Sanità Militare.
La data è legata alla deliberazione che i Delegati repubblicani delle città emiliane, rese libere con l’arrivo di Napoleone a Milano, riuniti nella Sala del Consiglio di Reggio Emilia che oggi si chiama Sala del Tricolore, fecero il 7 Gennaio dell’anno 1797.
Il Tricolore, nell’ottobre dell’anno precedente, era stato assunto come bandiera della “ Legione Lombarda Cacciatori a Cavallo “ a guisa di simbolo militare.
Con l’Unità d’Italia esso divenne bandiera di Nazione per la quale diedero la vita numerosi soldati italiani nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale.
Proprio in gennaio del 1943 avviene il ripiegamento della Divisione “Tridentina”, della “Julia”,della “Cunense”, della “Vicenza” e del Raggruppamento Camice Nere “3 Gennaio”, quando la temperatura in Russia sfiora i 40 gradi sotto zero.
Per i Cavalieri e i Lancieri appiedati, ricevuto l’ordine della “protezione di un fianco e della retroguardia della”Tridentina”, il ripiegamento significa assolvere un compito ben preciso,un compito di copertura, quasi un avanzare contro i Russi che attaccavano da Ovest. I Cavalieri dovettero affrontare i numerosi sbarramenti posti dai Sovietici per impedire il passaggio dei nemici, ma riuscirono sempre a far avanzare la colonna in ripiegamento. In località Nikolajevka, con la battaglia decisiva, ruppero l’accerchiamento avversario e permisero alla “Tridentina” di proseguire la propria marcia.
Anche il Rgt. Artiglieria a cavallo “Voloire”, alle dipendenze del Corpo d’Armata Alpino e in linea in appoggio alla
Divisione di Fanteria”Vicenza”, si è sacrificato, coprendosi di gloria, sparando alzo zero fino all’ultimo colpo contro i carri armati russi.
Tutto questo per amor di Patria,per amor del Tricolore, perché “Dulce et decorum est pro patria mori”.
Ten. Col. Med. Angelo Petrungaro
Foto: da sinistra Lgt. Enzo Colafati, Gen.Giuseppe Briguglio, Ten.Col.Med.Angelo Petrungaro