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ridolfo: lettera al prefetto di messina, senza impresa non c’è italia
 
RIDOLFO: LETTERA AL PREFETTO DI MESSINA, SENZA IMPRESA NON C’È ITALIA
ridolfo: lettera al prefetto di messina, senza impresa non c’è  italia
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FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
Attualità, BROLO (ME)

L'editore di questo giornale online si riserva la possibilità di pubblicare integralmente i contenuti di avvisi e comunicati stampa inviati da istituzioni, enti, soggetti politici, associazioni, etc. In tal caso il gestore declina qualsiasi responsabilità derivante dai contenuti dei comunicati. Per correttezza e trasparenza nei confronti dei lettori e dei diretti interessati, ogni qual volta saranno pubblicati integralmente comunicati e avvisi scritti da terzi nell’incipit dell’articolo sarà riportata la dicitura “Riceviamo e pubblichiamo” oltre, ovviamente, alla firma del comunicatore in calce al testo riportato.

Riceviamo & Pubblichiamo *

 Lettera Aperta al Prefetto di Messina, senza impresa non c’è Italia…!!!

Fausto Ridolfo presidente dell’associazione Casartigiani dei nebrodi, in occasione della manifestazione nazionale  “senza impresa non c’è Italia”, creato da Rete Imprese Italia. Ha inviato al Prefetto di Messina il dott. Stefano Trotta, una lettera aperta volta a rappresentare per l’associazione Casartigiani dei Nebrodi un ulteriore momento di riflessione circa i problemi che le imprese della provincia di Messina si trovano ogni giorno costrette ad affrontare.  L’anno 2013 è stato un anno durissimo per le imprese a causa delle sempre più asfissiante crisi economica; in Italia 149 persone si sono suicidate, di queste 149 persone che si sono suicidate, 2 persone erano degli imprenditori della provincia di Messina. Le cause principali dei suicidi sono dovuti ai debiti nei confronti delle banche, dei fornitori, del fisco e dall’impossibilità di trovare delle soluzioni transattive eque per riuscire a ripianare i debiti con essi.

Un altro elemento è la difficoltà ad accedere al credito bancario, il fenomeno del credit crunch (ristrettezza del credito) inizia sempre più ad indurre gli imprenditori a rivolgersi agli usurai per ottenere del credito ( pagato a carissimo prezzo… sia a livello economico sia a livello psicologico). Nella lettera aperta sono state in sintesi evidenziate le problematiche per le imprese:

- dalla mancanza di dialogo tra le autorità locali con le organizzazioni di categoria;
- il blocco dei fondi per le provincie, i quali sono bloccati in attesa
di conoscere il destino delle provincie o dei liberi consorzi fra i comuni;
- l’ente Crias che da quasi 2 anni è senza un legittimo consiglio di amministrazione, la cui gestione è affidata a dei “commissari ad acta” designati dall’assessorato alle attività produttive;
- il blocco dell’edilizia e dei lavori pubblici;
- la disapplicazione da parte della Pubblica amministrazione del d.lgs. 192/2012, che prevedeva i pagamenti per le imprese entro 30/60 giorni per i lavori eseguiti da parte delle imprese presso gli enti pubblici;
- la riforma della tassazione locale che prima con la tares ed nel 2014 con la tari porterà ad un aggravio di costi per le imprese. Si evidenzia in provincia di Messina l’assenza di un politica di gestione sostenibile della filiera dei rifiuti;
- l’inapplicazione dello statuto delle imprese, in vigore dal 2011;
- il crescente fenomeno dell’abusivismo professionale nei settori parrucchierie, benessere e nel settore delle pulizie professionali. Un fenomeno a cui i vari comuni della provincia di Messina non hanno voluto attivare delle iniziative per cercare di fermare il fenomeno dell’abusivismo;

Fausto Ridolfo ha dichiarato <<Gli artigiani e gli imprenditori dei nebrodi chiedono di essere messi nelle condizioni di poter lavorare… ed aderendo alla manifestazione del 18 febbraio “senza impresa non c’è Italia”, organizzata da Rete Imprese Italia, con la presenza dei propri soci, si auspica la riforma degli aspetti istituzionali, la riforma fiscale che preveda un innalzamento della franchigia dell’Irap, la rapida attuazione della Delega fiscale, con l’emanazione dei provvedimenti in favore delle Pmi, l’esclusione dal pagamento dell’imu per gli immobili strumentali all’attività d’impresa, un nuovo sistema tariffario per i rifiuti attraverso una revisione della Tari e la profonda rivisitazione della Tasi per le imprese con l’inclusione in tale imposta di altri tributi locali, con la conseguente loro abolizione. 

Per far ripartire le imprese ed uscire dall’emergenza occupazionale è fondamentale: la riduzione del costo del lavoro, sostenere le nuove assunzioni, non penalizzare i contratti flessibili. 

L’importanza di effettuare degli investimenti per fare del turismo uno dei volani principali per la crescita, tramite un suo collegamento con le attività della Pmi del made in Italy, la creazione di un network di sostegno alla presenza internazionale delle Pmi con servizi finanziari assicurativi dedicati alle Pmi. L’auspicio che vi sia la nascita di governi politici pronti a governare e trovare le soluzioni per le imprese ed i cittadini>>.
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