IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIA RICCIARDELLO
CHEDE LE DIMISSIONI DEL SINDACO,
IL GRUPPO DI MAGGIORANZA DA L'ULTIMATUM
PER CHIARIMENTI DI 7 GIORNI.

Quella di ieri per Brolo e per i brolesi, non sarà certo una giornata, che non si ricorderà o che non lascerà il segno nel prossimo futuro politico della cittadina del castello. Un consiglio comunale, di “fuoco” tanto atteso, dopo che lo scorso 4 novembre era stato rinviato, sollevando, parecchia “polvere” e “ruggine” politica tra i vari componenti della maggioranza e minoranza consiliare.

Una seduta dedicata all’ormai famosa vicenda dei due mutui erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti per complessivi due milioni e 600mila euro, dove a dare chiarimenti e spiegazioni, sulla vicenda era stato “invitato” il primo cittadino Salvo Messina. Fino a qui, tutto normale o quasi, perché nella mattinata di ieri, sono arrivati ben cinque avvisi di garanzia per amministratori e funzionari del comune brolese.

Le informazioni di garanzia, sono stati notificati a Giuseppe Indriani e Calogero Tripi dell’Utc, Carmelo Arasi, ragioniere del comune, Costantino Maniaci responsabile dell’ufficio affari Generali ed al primo cittadino Salvo Messina.

A presentarsi all’interno del comune, la Polizia Giudiziaria di Patti ed i Carabinieri della compagnia pattese che hanno sequestrato all’interno degli uffici comunali di Brolo diverso materiale cartaceo e computer che nei prossimi  giorni potrebbe portare a clamorose novità!

Poi, tutti in aula consiliare per circa cinque ore, a capire o meglio a cercare un qualcosa che almeno per ieri sera, nessuno ha trovato. Prima del finale del consiglio, che è stato rinviato per la trattazione del resto deipunti, il colpo di scena, con la "presa di distanza", da parte del presidente del consiglio, Maria Ricciardello, che vota l’ordine del giorno dell’opposizione e chiede, a muso duro, le dimissioni del sindaco Messina, che incassa il colpo politico e, si rivolge al presidente Ricciardello, ricordando della loro lunga militanza amministrativa nella giunta Laccoto sin dal 1997: “Eravamo insieme – ha detto il sindaco – e le responsabilità politiche sono da condividere”. 

Qualcuno ha parlato di “momento difficile”,” di credibilità politica, se ancora ne è rimasta? Una sconcertante versione, è venuta fuori dal dibattito consiliare, che in alcuni momenti è sembrato più una aula di tribunale, l’amministrazione comunale non sapeva dei mutui  “fantasma” accesi ed incassati.!!???

Due milioni e 600 mila euro erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti per costruire il palazzetto dello sport (i lavori non sono mai iniziati) e per mettere in sicurezza la scuola elementare inaugurata lo scorso settembre (dove i lavori sono stati finanziati invece dalla Protezione Civile).

Il primo cittadino, Salvo Messina, ha presentato una lunga relazione, da lui definitiva “asettica” con un elenco di numeri e di passaggi politici, che sono stati contestati, in alcuni fragenti dai consiglieri del gruppo di minoranza.  

Come sottolineato dallo stesso primo cittadino, si è assistito ad “uno scaricabarile collettivo” tra la stessa amministrazione, il responsabile dell’ufficio ragioneria Carmelo Arasi e l’Architetto Mario Messina, che nel 2011 era il responsabile del Servizio Lavori Pubblici.

Nel racconto consiliare, è uscito fuori che forse alcune delibere pare che si siano modificate, quando sono passate da un ufficio all’altro e che sono diventate addirittura tre.

Un rompicapo che durante i lavori è diventato sempre più ingarbugliato e difficile da sciogliere.  Il sindaco Messina ha, sottolineato e rimarcando che con la sua giunta sono stati  esitati e richiesti due mutui da 500mila e da 140mila".

Come si sia giunti ad avere due mutui da un milione 700mila e da 918mila euro non si è ancora capito”.  

Per il gruppo di minoranza, gli inquirenti sono chiamati a fare al più presto possibile chiarezza, perché – hanno  affermato il capogruppo Irene Ricciardello ed il consigliere Gaetano Scaffidi   – "bisogna ancora capire chi ha falsificato le delibere, come è stato possibile far transitare quasi tre milioni dai conti del comune senza che l’amministrazione ne fosse a conoscenza e come sono stati spesi i soldi".

A onore del vero, si è cercato di spiegare che forse i fondi giunti dalla cassa depositi e prestiti sono stati impegnati per la spesa corrente, quindi per pagare stipendi, bollette, benzina, riscaldamenti.  Per reintegrare i fondi dei mutui impiegati per la spesa corrente, da qualche mese, poi, è stato attivato un conto vincolato dove sullo stesso ci sarebbero un milione e 900mila euro.

Ma la domanda sorge spontanea, come ha sottolineato il revisore dei conti Tiziana Vinci, chi e perché ha istituito il conto vincolato?.

Il capogruppo Elisabetta Morini, che ha parlato proprio nel finale del consiglio a nome del gruppo di maggioranza, ha presentato invece un documento firmato a nome di tutti i consiglieri di maggioranza, che riportiamo come ci è pervuta dal capogruppo Morini;

Chiedono

Questa sera alle 19.45 e 23.45 e domani alle 13.45 uno speciale approfondimento su Onda Tv, canale 85

Domani Sera alle 21.00, sul canale 85 di Onda Tv uno speciale di "Giù la Maschera"
con ospiti in studio di rappresentanti di maggioranza e minoranza